Zona Artigianale: sfratto in vista per sette imprese -
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Zona Artigianale: sfratto in vista per sette imprese

Zona Artigianale: sfratto in vista per sette imprese

Sfratto in vista per una decina di artigiani locatari dei capannoni della Zona artigianale di Trepunti. Agli artigiani venerdì scorso è stato recapitato l’atto di pignoramento presso terzi, in ragione del fatto che, i predetti locatari, non hanno corrisposto al Comune le somme dovute derivanti dal canone di locazione. Ritardati pagamenti che si sono trascinati per anni e che la precedente Amministrazione ha “tollerato”. Ditte che, a partire dal 2010, in taluni casi, hanno disatteso i termini contrattuali della locazione dei capannoni. Una delle imprese finite nella lista “nera”, ha accumulato debiti per oltre 80 mila euro. Invero, quello di non pagare i canoni di locazione, a Giarre, specie quando i beni sono di proprietà del Comune, non è una novità assoluta. Per anni si è trascinato un contenzioso tra l’Ente e gli operatori del mercato ortofrutticolo per il reiterato mancato pagamento dei canoni di locazione.

Tornando ai canoni dei capannoni della Zona artigianale, il Comune di Giarre,  nell’era Bonaccorsi, corre ai ripari, rivendicando un credito complessivo di 300 mila euro e avviando le procedure per il recupero delle somme.

Diego Bonaccorso x sitoCon l’atto giudiziario recapitato agli artigiani morosi, firmato da due legali del pool in forza al Comune, avvocati Rudy Grasso e Gaetano  Cavallaro,  l’Ente  ha sottoposto a “pignoramento tutte le somme di proprietà, ovvero tutte le somme a qualsiasi titolo ad esso dovuto, quelle depositate o a disposizione, in forza al regime contrattuale del conto corrente”. Non solo.  Il pignoramento presso terzi è stato altresì notificato ad una decina di istituti di credito che operano nel comprensorio jonico etneo, pregiudicando in tal modo il rapporto di fiducia tra le singole banche e le imprese per il vincolo delle eventuali somme giacenti nei conti correnti delle ditte morose.

Il pignoramento che di fatto rappresenta l’anticamera dello sfratto esecutivo, è l’epilogo di una complessa fase procedurale nell’ambito della quale, il Comune, nel corso degli anni, ha preliminarmente notificato, nel 2013, agli artigiani morosi, una ordinanza di ingiunzione, i cui termini sono stati ampiamente superati e successivamente sono stati recapitati i precetti,  in  virtù di un titolo esecutivo per un diritto certo, liquido ed esigibile. Anche in questo caso, i termini assegnati, 90 giorni, sono stati superati.

Va detto che i locatari morosi della Zona artigianale di Trepunti, erano, in origine,  17;  nel corso dell’ultimo periodo, in 10 hanno sanato la propria posizione debitoria pagando i numerosi canoni arretrati con la relativa mora.Il presidente dell’Ula Claai, Diego Bonaccorso, si dice dispiaciuto e al tempo stesso imbarazzato.

Certo è che l’iniziativa di recupero forzato delle somme avviata dal Comune e che rischia di creare una spaccatura con  il comparto artigianale mettendo in serie difficoltà sette piccole imprese è avvenuto mentre, coerentemente il sindaco Bonaccorsi, non più tardi di una settimana fa, manifestava la propria “vicinanza” al settore artigianale partecipando al tavolo del Rex, alla presenza  del Governatore Crocetta.

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