A Riposto la questione dei consiglieri comunali e assessori con presunte pendenze per Tari, Imu e servizio idrico si arricchisce di nuovi sviluppi. Il consigliere di minoranza Mariella Di Guardo ha infatti inviato una missiva al sindaco Davide Vasta, al responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione, per chiedere chiarimenti sulla situazione.
Nella sua nota, la Di Guardo fa riferimento alla comunicazione inviata dall’Area 7 Servizi finanziari e tributari lo scorso gennaio, in cui si evidenziavano “numerosi mancati versamenti” da parte di consiglieri e assessori per quanto riguarda sia la tassa rifiuti (Tari) che il servizio idrico. La nota invitava inoltre i morosi a regolarizzare la loro posizione “al più presto possibile” per evitare la decadenza dalla carica.
La Di Guardo contesta la genericità della nota, che non indica i nomi dei soggetti coinvolti e non precisa l’ammontare del debito. Entrando nel merito del contenuto della lettera ha rimarcato “la mancata indicazione, tra i destinatari, dei soggetti che devono essere coinvolti in un procedimento di decadenza di consiglieri comunali, preesistente o sopravvenuta, l’indicazione generica dei soggetti che si trovavano in posizione debitoria. Mentre non si evince alcun riferimento a contestazioni di decadenza, nè sull’ammontare del quantum”.
La Di Guardo, sempre in ordine alla nota dell’Area 7 del gennaio scorso, osserva che, “fino allo scorso 18 giugno, le posizioni debitorie evidenziate in maniera generica, non solo sembravano ipotetiche o causate da un mero errore di controllo o di mancato abbinamento di versamenti, ma sembrava che il tutto si fosse concluso con un “ non luogo a procedere”. Invece successivamente ha appreso che i debiti segnalati erano certi, liquidi ed esigibili”. Per questo motivo, la Di Guardo ha formalizzato alcune precise richieste:
Quali consiglieri e assessori si trovano o si trovavano in posizione debitoria; l’ammontare del debito distinto per tributo (Tari, Imu e servizio idrico); se sono state notificate le ingiunzioni di pagamento per i debiti in questione e se queste sono state impugnate. E inoltre: se, al momento dell’insediamento del Consiglio Comunale, dopo le elezioni amministrative del 2023, i consiglieri e assessori morosi si trovavano in condizioni di incompatibilità. E tali condizioni si erano già palesate nel mandato 2018/2023.
La Di Guardo ha inoltre chiesto di conoscere le azioni intraprese dall’amministrazione comunale per accertare le posizioni debitorie e per recuperare le somme non versate.
La vicenda ha acceso un acceso dibattito nella cittadina marinara: sotto accusa la macchina amministrativa in tema di legalità e decoro delle istituzioni. Resta da capire se l’amministrazione comunale darà seguito alle richieste di chiarimento avanzate dalla Di Guardo e se farà luce sulla delicata questione morale.