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Giarre, il sindaco “lancia le pietre” e poi…

Giarre, il sindaco “lancia le pietre” e poi…

Lanciare la “pietra” delle dimissioni per poi dedicarsi affannosamente alle vicende dell’ospedale.  Ad oltre una settimana dalle paventate dimissioni del sindaco Bonaccorsi e dell’atteso quesito inoltrato alla Regione circa la possibilità o meno di partecipare ad una nuova competizione elettorale, già a maggio prossimo, non si hanno più notizie dal primo cittadino giarrese. Tutta l’attenzione – mai con questa incisività – è stata spostata sulle sorte dell’ospedale. Una pratica del tutto innovativa quella di “rianimare” una struttura sanitaria dichiarata morta. E  da lungo tempo. Ma tant’è.

Dicevamo del silenzio del sindaco che sembra volere glissare, in questa fase, sull’attuale quadro politico. Nessun commento neppure sulla raffica di atti inseriti all’ordine del giorno, votati esclusivamente dall’ibrida opposizione, non certo dalla sua (ex) maggioranza, sempre più sfaldata. Probabilmente, il sindaco, prima di pronunciarsi sulle sue palesi difficoltà politiche, vuol rendersi conto della consistenza del “muro” che sarà alzato in aula dall’opposizione consiliare. A cominciare dalla richiesta di chiarimento su quel famoso milione e mezzo di more al gestore del servizio elettrico, per presunte superficialità gestionali sul ritardato pagamento delle fatture. Anche in questo caso: un mortificante silenzio. Le squallide quisquiglie sulle presidenze delle commissioni sono solo l’antipasto.

Orazio Scuderi, ad esempio, potrebbe svegliarsi e uscire dal letargo imposto da quella promessa di realizzare, in via Damasco, la pubblica illuminazione. Perché, in effetti, con tutto il rispetto, il nodo dei nodi è l’illuminazione in quella sparuta strada di Macchia: assolutamente vitale. Ma ognuno ha i propri “fegati di mosca” da difendere.  Scuderi, dice chi lo conosce bene, potrebbe tornare all’attacco e con lui il drappello di Articolo 4. E se qualcuno dei vertici locali di Articolo 4 spingesse per una posizione oltranzista, si contrapporrebbero, ai falchi, le colombe bianche pronte a rallentare, mediare, e tra questi c’è il solito Salvo Zappalà che reagisce solo in virtù dell’andamento del calendario della manifestazioni della Pro loco. Talvolta è pure sufficiente il riconoscimento del patrocinio per mantenere saldi i nervi.

E poi c’è Giovanni Gulisano che non ha proprio la faccia di chi intende sfidare l’amministrazione a cuore aperto. Dunque sarà necessario attendere gli scenari in Consiglio comunale. Ma al sindaco ripetiamo la stessa domanda: alla fine, dopo la nascita di Articolo 4, che cosa ha deciso di fare per Giarre? Ce lo faccia sapere.

Mario Previtera

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