A Riposto pare sia diventato il rebus dell’estate. Di quelli che commenti sotto l’ombrellone. Magari con qualche risatina. La domanda che molti si pongono è: che fine ha fatto il vice sindaco Valerio Cucè? Da lunghe settimane non si vede in municipio. Mentre ha già disertato diverse sedute del Consiglio comunale. Che cosa è accaduto all’”astro” nascente ripostese politicamente cresciuto per anni all’ombra dell’avv.Carmelo D’Urso? Cucè politicamente parlando ha subìto l’effetto della sindrome di Stendhal prima con l’on.D’Urso, poi con Nicola D’Agostino e negli ultimi mesi con Marco Falcone. Osannandolo sui social.
Confermando il proprio sostegno con quei voti che sarebbe riuscito a raccattare a Riposto alle ultime elezioni Europee. 654 per l’esattezza. Voti che Cucè avrebbe rivendicato come effetto della sua opera di convincimento. Girando per quartieri e rioni con i santini dell’ex assessore alle Infrastrutture. Voti, quelli di Falcone, che sarebbero stati cercati porta a porta, oltre che da Cucè, dai consiglieri Alfio Caltabiano, Salvuccio Leotta (che smentisce seccamente di aver appoggiato Falcone) e Sara Siliato e che hanno mortificato l’attività dei galoppini ripostesi di De Luca. Perchè sia chiaro la debacle dell’ex sindaco di Messina a Riposto è la sconfitta di quell’agguerrito gruppo con in testa il sindaco Vasta e il presidente del Consiglio giarrese Barbagallo che hanno rimediato una sonora batosta elettorale.
A poco più di un anno dall’elezione a sindaco della città. Probabilmente neppure il “Pandino” avrebbe fatto la differenza. L’avanzata di Cucè, sotto il profilo squisitamente elettorale, avrebbe finito per acuire i rapporti non proprio felici, sin dall’inizio con il sindaco Vasta. Al punto che i due, ormai, non si vedono più insieme da mesi.
Nel palazzo comunale si sussurra che Cucè eviti di incontrare Vasta per i corridoi, scegliendo giorni e orari diversi. Come detto, in Consiglio, Cucè è sparito. E a nulla sono valsi gli appelli, deboli, in verità, di qualche esponente della minoranza, sulla sua immotivata sparizione. I motivi di questa separazione sarebbero molteplici. Alcuni appena sussurrati…
Sullo sfondo di questa acredine mostrata senza troppe difficoltà alla pubblica opinione ci sarebbe – ma non sarebbe l’unico vero motivo – anche la sovraesposizione del sindaco Vasta che spadroneggia sui social (solo lì, invero…), al punto da impallidire l’attività degli altri assessori. Che sopportano mal volentieri. Ma mugugnano. Mentre Cucè che non ha mai nascosto la velleità di produrre titoli sui giornali non sarebbe più disposto a fare da valletto. Certo è che in questa bollente estate potrebbe accadere anche l’impensabile.
Sempre nel palazzo di via Archimede si inseguono le voci di sostituzione di deleghe, di mini rimpasti, di revoche. Voci, sussurri. Nulla di più. Non resta che attendere che Cucè esca allo scoperto. E non solo davanti ad un bicchiere consumato di “Aperol spritz”, immortalato in un bar ripostese, mentre rassicura tutti che è vivo e vegeto.