L’eterna bellezza per celebrare la donna -
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L’eterna bellezza per celebrare la donna

L’eterna bellezza per celebrare la donna

La bellezza come sinonimo di donna che riconosce nel benessere e nell’armonia con se stessa, il vero segreto per esprimere un’immagine che trasudi avvenenza. È stato questo il concetto che ha scandito il convegno approntato e posto in essere dall’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Giarre. L’imminente avvento del giorno dedicato alla festa della donna, ha indotto la dott.ssa Piera Bonaccorsi, assessore alle pari opportunità, ad organizzare un evento teso ad evidenziare come la donna, attraverso la cura del proprio essere, possa veicolare alla collettività ideali che si sostanziano nella tutela di ciò che circonda il genere umano.

Eterna bellezza!!Spesso infatti, la bellezza assurge a riflesso o espressione del microcosmo in cui ci si muove. Un ambiente che esibisce scenari densi di degrado, per esempio, non può non interferire con il benessere di una persona. Ecco dunque che la donna, avendo nelle sue corde una propensione maggiore rispetto all’uomo in materia di cura del proprio essere, lancia questo messaggio: conquistare la bellezza e l’armonia interiore, significa trovare le energie migliori per contribuire alla valorizzazione, al riscatto e alla riqualificazione della dimensione in cui viviamo. Chi invece sarà sopraffatto dall’afflizione, non solo vedrà il suo status emotivo riverberarsi sul proprio corpo ma, proprio perché vinto dalla sofferenza, non potrà essere parte attiva nel processo di risanamento del mondo.

L’evento, svoltosi all’interno della Sala Messina e intitolato “L’eterna bellezza”, si è sostanziato in un excursus che ha abbracciato diverse discipline. Dal mito alla storia, dalla scienza all’arte. Ad aprire il convegno è stato l’intervento del sindaco Roberto Bonaccorsi, il quale ha specificato che per coltivare il senso di bellezza è necessario risvegliare nella collettività quel senso civico che spinge ad intraprendere azioni volte a ristabilire il decoro urbano. Dopo questa premessa, con la quale il sindaco ha ricordato la trasversalità del concetto di bellezza in quanto valore che deve essere condiviso dai cittadini, ha preso il via una serata condotta dalla giornalista Maria Bella e patrocinata non solo dall’associazione Italiana Donne Medico sez. di Catania ma anche dall’ordine dei medici della medesima città. Le hostess dell’Ipsia Maiorana Sabin hanno arricchito un evento caratterizzato da un parterre di autorevoli relatori.

Prima che i relatori prendessero però la parola, l’assessore Piera Bonaccorsi ha ricordato come l’iniziativa assurgesse a tassello complementare all’istituzione dello sportello anti-stalking, dedicato a Maria Rita Russo. Essa inoltre ha puntualizzato come l’evento intitolato “L’eterna bellezza” rappresentasse il culmine di un disegno mirato ad attenzionare l’immagine della donna.

La campagna di sensibilizzazione contro il femminicidio “La vita va protetta school tour 2014/2015” infatti, secondo quanto esplicitato dalla Bonaccorsi, ha costituito una sorta di laboratorio formativo imperniato su una tematica conforme alle problematiche che attanagliano la figura della donna: ovvero la violenza contro di esse. In particolare, l’assessore ha precisato come la collaborazione con l’associazione musicale “Officina silenziosa” abbia garantito l’attuazione, negli istituti di istruzione superiore di Giarre, di un proficuo percorso progettuale e formativo votato alla logica della prevenzione. Successivamente, dopo i ringraziamenti della Bonaccorsi indirizzati non solo alla platea ma anche alla presidente della sezione provinciale di Catania di Amnesty International avv. Antonella Petrosino, è intervenuta l’associazione “Donne Medico”, la quale ha evidenziato che il motto di “Donne Medico” sia quello di curare con l’animo di madre, saltando la burocrazia. L’associazione “Donne Medico”, a tal proposito, ha ricordato come non per un caso l’Oms “Organizzazione Mondiale della sanità”, inizierà a trattare il tema della donna per 10 giorni, soffermandosi in particolare sulle malattie del sistema riproduttivo e sull’invecchiamento cutaneo. Sempre l’associazione “Donne Medico”, ha sottolineato che l’acne e il sudismo, fenomeni individuabili anche nella donna, spesso sono segnali che passano inosservati quando invece a volte rappresentano spie di seri malesseri. Successivamente, anche l’ordine dei medici di Catania ha espresso la sua posizione, puntualizzando che il tema dell’eterna bellezza riguarda sia il corpo che l’intimo.

convegno 2In seguito, la docente Marinella Fiume ha sviluppato le sue argomentazioni soffermandosi sulla figura della donna nell’arte, nel mito, nella storia, nel cinema e nella moda. La Fiume ha rimarcato come la tanto odiata cellulite, spesso bollata dalle donne come esempio di inestetismo, fosse stata invece evidenziata da Rubens nel dipinto “Le tre Grazie” risalente al 600’. Dunque la cellulite assurgeva ad elemento capace di contribuire alla sensualità della donna. La docente però ha anche sottolineato che nell’Ottocento, ed in particolar modo con Canova, questa propensione ad esaltare la cellulite in una donna, scompariva. Poi la Fiume ha indugiato sul mondo del cinema e della moda, specificando che questi due microcosmi hanno recitato un ruolo determinante nell’esaltazione del fascino femminile. Attrici anni 20’ come la Pickford e la Colbert o anni 50’ come Ava Gardner e Marilyn Monroe, hanno per esempio incarnato i più fulgidi modelli di bellezza femminile cui le donne avrebbero potuto ispirarsi. A proposito di ciò, la Fiume ha asserito che la bellezza è tale quando è legata alla capacità di sedurre. Dunque è nella seduzione che la bellezza esprime la sua vera essenza. Altro concetto espresso dalla Fiume è quello secondo cui nel mutamento esista un canone assoluto, che è quello della bellezza. La Fiume inoltre ha esplicitato che la bellezza è un archetipo e che quest’ultimo a sua volta rappresenta un’entità subliminale molto profonda.

Sviluppando questo concetto, la Fiume si è soffermata sulla figura di Elena di Troia, la quale nel mito incarna l’archetipo di donna come espressione di estrema sensualità. In particolare, la dottoressa Fiume ha specificato che già in Omero con l’Iliade la donna fosse un oggetto da ghermire. Elena infatti non si ritrovò a fianco di Paride per sua volontà ma semplicemente perché fu rapita da lui, ovvero dal principe troiano il quale la sottrasse al marito Menelao. La Fiume ha pertanto messo a fuoco le cause storiche che determinarono un declassamento della donna. La dottoressa ha infatti precisato che nel mediterraneo vi era il culto della dea madre. Non a caso, fianchi, cosce e seno venivano indicati come grandi madri in quanto segno di fertilità. In un secondo momento però, l’avvento degli indoeuropei nell’area del mediterraneo, segnò il passaggio dal matriarcato al patriarcato. Ciò fu testimoniato dal fatto che la donna diventava un oggetto che gli uomini dovevano accaparrarsi. Già con Omero, per quanto concerne il mito, non mancavano esempi di questo tipo. Uno tra questi, la disputa tra Agamennone ed Achille per garantirsi la schiava Briseide. Anche nella tragedia di Euripide non mancavano episodi in cui la donna diventava un oggetto di conquista. Dunque con l’arrivo degli indoeuropei, il culto per le dee fu sostituito nel pantheon dal culto per gli dei. Pertanto il culto della dea madre,  ovvero della dea espressione non solo della femminilità della donna ma anche della fertilità della Terra, non rivestiva più un ruolo di primo piano.

Il passaggio dal mito alla moda è stato poi immediato da parte della docente. Secondo la Fiume, la moda non corrisponde al corpo di una donna esistente ma ad un archetipo. La moda infatti, secondo la docente,con il passare degli anni si è rivolta ad un corpo di donna che è di plastica, e quindi immateriale. A dimostrazione di ciò, è infatti possibile notare l’eccessiva magrezza delle modelle che indossano abiti durante le sfilate di moda. Ad esse viene chiesto spesso di ridurre drasticamente il loro peso corporeo. Tuttavia, ciò che ne consegue è un deperimento che spesso si tramuta in anoressia: ovvero in patologia (spesso individuabile nelle donne), di chi cerca di dimagrire perché scontenta del proprio corpo. La Fiume ha poi rimarcato che questa tendenza ad assottigliare il corpo della donna, era già emersa nella storia. Il corsetto, per esempio, aveva lo scopo di restringere la dimensione del busto, oltre che quello di dare al corpo umano la forma di una clessidra. La circonferenza della vita, già tra il 600’ ed il 700’, non doveva infatti superare i 40 cm. Non a caso, proprio tra il 600’ ed il 700’ vi era la sala degli svenimenti poiché il corpo veniva stretto a tal punto da determinare lo svenimento delle indossatrici. Dunque la docente non ha esitato a sottolineare che nel mondo della moda, la ricerca di un modello di donna quanto più magra possibile nasce dall’esigenza che lo spettatore guardi l’abito e non il corpo. Pertanto il corpo viene stuprato da questa esasperata ricerca di misure corporee quanto più limitate possibili. A conclusione del suo intervento, la docente Marinella Fiume ha poi ricordato la necessità che le donne riguadagnino le ali, poiché la loro bellezza deve essere il benessere.

La parola è poi passata alla dermatologa Concetta Gioia, la quale ha trattato prevalentemente il tema dell’acne. Essa, come ha specificato la dottoressa Gioia, è una patologia infiammatoria che si caratterizza per la ritenzione delle cellule cornee nel dotto delle ghiandole sebacee. Per la precisione, l’acne è caratterizzata dall’aumento della produzione di sebo. Azione di ormoni patogeni cosmetici e detersione inappropriata sono tra le cause della manifestazione del fenomeno dell’acne. La dottoressa Gioia ha inoltre specificato che l’acne si caratterizza anche per comedoni (punti neri) che possono essere aperti e chiusi. Pustole o comunque follicoli sebacei nella schiena rappresentano un’altra caratteristica dell’acne. La dottoressa Gioia ha per l’appunto precisato che i microcomedoni si concentrano nella fronte, mentre le pustole interessano la parte laterale del viso e il tronco del corpo. La dottoressa ha poi ricordato che esiste una relazione tra stress ed acne e che spesso l’acne assurge a infiammazione neurogena esacerbata da stress emotivo. Essa poi, oltre ad evidenziare che il fumo incide sull’acne, ha ricordato che, sebbene molti ritengano che con l’arrivo dell’estate l’acne migliori, ciò non accada. Gioia infatti ha precisato che nella predetta stagione dell’anno vi è il rischio di iperseborrea. Sempre la dottoressa Gioia ha asserito che l’acne richiede terapie a base di benzoile e perossido oppure di terapie a base di retinoidi. In particolare la dottoressa ha specificato che l’acne si manifesta in soggetti con profilo metabolico non ottimale. Poi la Gioia, dopo aver precisato che il make-up non è nocivo se formulato in correlazione con pelle seborroica, ha messo a fuoco le tre tipologie di cicatrice post-acneica :ipertrofica, atrofica e discromica. La prima si trova nella regione nucale, la seconda colpisce gli strati più bassi della cute, mentre la terza si caratterizza per macchie bluastre o tondeggianti . Per quanto concerne le cicatrici più profonde, la dottoressa Gioia ha specificato che esse possono essere debellate con laser ablativi. La Gioia inoltre ha ricordato che sebbene molti ritengano che l’acne  sia un problema estetico legato all’adolescenza, in realtà non è così. La dottoressa ha comunque evidenziato che l’alimentazione non influenza particolarmente l’acne e che le lampade abbronzanti non aiutano a coprire i foruncoli. In ogni caso, come ha specificato la dottoressa Gioia, l’acne è una condizione da cui si può guarire. La Gioia ha dunque lanciato un messaggio rassicurante all’indirizzo di quei giovani che, essendo affetti da acne, manifestano imbarazzo, insicurezza e timidezza. La trattazione del convegno è poi sfociata nel tatuaggio in quanto tecnica di decorazione pittorica corporale.È stato ricordato, a tal proposito, che tatuaggi permanenti sono stati trovati sulla mummia del Similaun. Poi è stato ricordato cha Papa Alessandro Magno abolì la metodica del tatuaggio. E se nel 900’ il tatuaggio veniva considerato un sinonimo di disagio sociale, negli anni 60’ e 80’ del xx secolo esso cominciava ad affascinare con il dilagare della controcultura. Non a caso, aumentò il numero di “Punk” e “Bikers”. Tuttavia, è stato precisato che i tatuaggi debbano essere realizzati in centri autorizzati, al fine di evitare il rischio di incorrere in allergie, infezioni batteriche o AIDS.

Chiuso quest’intervento, è stata la volta della dottoressa Anna Micalizzi, la quale ha trattato il tema dell’invecchiamento cutaneo. La dottoressa in questione ha rimarcato che sebbene l’essere umano sia consapevole che il processo di invecchiamento è inesorabile, tuttavia esso può essere modellato. La dottoressa Micalizzi ha precisato che nelle donne, invecchiano nello specifico, oltre che la pelle in generale, anche il decolleté e il dorso delle mani. La dottoressa Micalizzi ha esplicitato che l’invecchiamento si nota in particolare nel terzo interiore del viso. La pelle infatti perde luminosità e compattezza. La dottoressa ha poi evidenziato due tipologie di invecchiamento: quella da chrono-aging e quella da photo-aging. La prima è una patologia legata ad una formazione di rughe figlie della senescenza. La seconda si caratterizza per la formazione di rughe dovute ai raggi solari. Tuttavia, la Micalizzi ha evidenziato che esistono delle tecniche metodiche per il ringiovanimento globale. La dottoressa, oltre a ricordare che una pelle ben idratata può combattere la formazione di rughe, ha sottolineato come sia possibile, per ogni paziente, stabilire un efficace protocollo dermocosmetico. La dottoressa ha chiarito che il peeling serve a dare luminosità al viso e che i fillers con acido ialuronico svolgono un ruolo importante nel contrastare le rughe. Anche la tossina botulinica, secondo la Micalizzi, è determinante nel permettere al paziente di conservare la mimica facciale, così come i fili riassorbibili in pdo risultano spesso efficaci nel contrastare le rughe. Il medico estetico dunque, come ha ricordato la Micalizzi, deve ristabilire i volumi e creare armonie, esaltando il binomio bellezza-salute.

Successivamente, la dottoressa Bonaccorsi è intervenuta trattando il tema del ringiovanimento intimo. Dalla sua trattazione è emerso che nella donna di età compresa tra i 45-55 anni inizia a manifestarsi il fenomeno della diminuzione degli estrogeni. La conseguenza di ciò è l’atrofia relativamente alla vagina. L’atrofia vaginale, che inizia a 5 anni dalla fine delle mestruazioni, è responsabile della diminuzione della qualità della vita sessuale di una donna. In questi casi, come ha asserito la dottoressa Bonaccorsi, l’utilizzo di lubrificanti o la somministrazione di estrogeni, seppur utilizzati con moderazione, può determinare un miglioramento della condizione. In particolare, la dottoressa Bonaccorsi ha precisato anche che il trattamento laser aumenta la vascolarizzazione, l’ossigenazione e la sensibilità della vagina. Tuttavia, prima del laser, è necessario sottoporsi al pap test (striscio vaginale). Importante dunque la visita ginecologica ed il tampone vaginale.

Dopo l’intervento della Bonaccorsi, a prendere la parola è stata il chirurgo plastico Veronica Catania, la quale, dopo un excursus storico che ha evidenziato come negli anni 80’ vi sia stato un abuso di interventi di chirurgia plastica, ha esplicitato le varie tecniche volte a ristabilire l’armonia in una determinata regione del corpo. La dottoressa Catania ha infatti specificato che esiste la rinoplastica, spesso finalizzata non solo alla riparazione delle deformità del naso ma anche alla riduzione delle narici, così come esiste la blefaroplastica, volta ad eliminare l’eccesso di grasso sia nelle palpebre superiori che inferiori. Essa ha inoltre elencato altre tipologie di chirurgia plastica finalizzate al contrasto di alcuni difetti: l’otoplastica per esempio, serve a correggere le orecchie a sventola, la mentoplastica è finalizzata a modificare la forma e le dimensioni del mento, il lifting è un intervento atto ad eliminare le rughe dal viso e dal collo, la liposuzione prevede la riduzione dell’adipe così da armonizzare la silhouette, mentre l’addominoplastica prevede un intervento all’addome nelle donne che dopo la gravidanza sono colpite dal fenomeno dell’allargamento dei muscoli. Diversamente, la mastoplastica, relativamente a quanto esplicitato dal chirurgo plastico Veronica Catania, serve a ridurre le dimensioni della mammella. Infine, la gluteoplastica è un tipo di intervento che consente di modificare la forma dei glutei.

Dopo la dissertazione del chirurgo plastico Veronica Catania, è stata la volta di Sonia Sangiorgio, consulente di immagine brand “Giorgio Armani”. Essa ha dedicato la sua disquisizione al camouflage come tecnica atta a coprire una discromia. Essa ha evidenziato che per coprire una macchia rossa si usa il verde (in quanto colore opposto), e che per coprire il bluastro su usa l’arancio. Il camouflage è un trucco correttivo capace di coprire i nei al viso. La Sangiorgio ha anche evidenziato che il camouflage, oltre a coprire gli inestetismi cutanei nelle gambe, copre angiomi e il cloasma gravidico.

Dopo questi interventi, si è materializzato un esilarante siparietto a cura dell’attrice Alice Ferlito. L’attrice, accompagnata dal batterista Giampaolo Terranova, ha brillantemente interpretato l’opera teatrale “I monologhi della vagina” di Eve Ensler. Trattasi di monologhi di varie donne le quali condividevano con il pubblico le loro esperienze riguardo la vagina. Al termine di questa interpretazione, ha avuto luogo un banchetto a cura di Nadia Calà Banqueting. Ecco la dichiarazione dell’assessore Piera Bonaccorsi “Si è trattato di un convegno in cui è stato scandagliato l’universo della donna toccando tutte le discipline. Questo evento è stato concepito con l’intento di affermare la sacralità del ruolo della donna come soggetto indispensabile a restituire equilibrio ed armonia alla società. Pertanto il benessere, se non lo si conquista, non può essere veicolato agli altri”.

Umberto Trovato

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