Giarre, emergenza idrica aggravata dalla cenere vulcanica: carenze in centro -
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Giarre, emergenza idrica aggravata dalla cenere vulcanica: carenze in centro

Giarre, emergenza idrica aggravata dalla cenere vulcanica: carenze in centro

L’estate, con il caldo torrido e l’aumento dei consumi, ha aggravato una situazione già precaria, causata da una rete idrica obsoleta e da una scarsità di investimenti. Le continue interruzioni dell’erogazione idrica in questi ultimi giorni stanno mettendo a dura prova i cittadini, che si trovano a far fronte a disagi quotidiani.

Il mese di agosto è iniziato con nuove perduranti carenze idriche a macchia di leopardo e un vistoso calo della pressione dell’acqua nelle ore centrali.  Fenomeni ben noti a Giarre e da imputare, in larga parte, a quella rete “colabrodo” per la quale, in tanti anni, poco si è fatto per renderla efficiente, assicurando una fornitura idrica costante e uniforme. Ciclicamente diverse aree urbane rimangono a secco. A giro, rioni popolari, quartieri ad alta densità abitativa, hanno conosciuto il disagio. E, in questi ultimi giorni, a patire le maggiori sofferenze, sono gli abitanti del centro storico: da via Pirandello, al corso Italia, passando per via Garibaldi, ma anche interi agglomerati urbani: viale Libertà, via Manzoni e corso Sicilia.

L’acqua arriva ad intermittenza dalla scorsa domenica. Rubinetti a secco per lunghe ore che hanno dato origine allo sfogatoio di decine di cittadini infuriati sui social. Gli stessi che hanno bombardato di chiamate il centralino del Comune e della Polizia locale. Un disagio patito tra non poche difficoltà. Il caldo torrido di questi ultimi giorni ha aggravato il quadro.

Il sindaco Leo Cantarella ritiene che ad aggravare la situazione si è aggiunta l’emergenza Etna. “Dalla scorsa domenica – osserva il primo cittadino – quando si è verificata la pioggia di cenere vulcanica nel nostro territorio, un gran numero di cittadini si è adoperato a rimuovere la cenere e pulire con l’acqua terrazze, cortili e spazi comuni. Un consumo spropositato senza dubbio; non contando che, in estate, fisiologicamente e anche per la crescita della popolazione, tra vacanzieri e gitanti, si registra un significativo aumento dei consumi idrici”.

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