Giarre, la Uidlm chiede al sindaco la rimozione delle barriere architettoniche al parco Giardino di Macchia -
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Giarre, la Uidlm chiede al sindaco la rimozione delle barriere architettoniche al parco Giardino di Macchia

Giarre, la Uidlm chiede al sindaco la rimozione delle barriere architettoniche al parco Giardino di Macchia

Rimuovere le barriere architettoniche del parco Giardino di Macchia perché sia del tutto accessibile e creare posteggi riservati, istituendo e segnalando adeguatamente posteggi riservati alle persone con disabilità nelle immediate vicinanze del parco.

A chiederlo al sindaco Leo Cantarella, stavolta, non è un politico ma il presidente della Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare) della sezione di Mussomeli, Giuseppe Carapezza, che ci ha inoltrato una lettera che ha indirizzato a tutte le cariche istituzionali giarresi. Uidlm sta per Unione italiana lotta alla distrofia muscolare, malattia rara ereditaria che sovverte la struttura del muscolo.

Carapezza ha seguito da vicino la vicenda del signor Puglisi, finita agli onori della cronaca qualche settimana fa, e scrive al sindaco non certo per intento polemico o politico ma in quanto presidente della sezione di un’associazione di volontariato, la Uildm, che “da oltre 60 anni in tutto il territorio nazionale è impegnata nell’abbattimento delle barriere, non solo fisiche ma anche culturali, per garantire una reale inclusione delle persone con disabilità nella vita sociale e culturale delle nostre comunità”.

Per questo al primo cittadino giarrese Carapezza ha scritto che “Ogni comune dovrebbe dotarsi di un Piano P.E.B.A. (Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche), uno strumento indispensabile per identificare e rimuovere gli ostacoli che limitano l’accesso e la mobilità delle persone con disabilità. La presenza di barriere architettoniche non solo viola i diritti fondamentali di accessibilità, ma rappresenta anche un freno allo sviluppo di una società realmente inclusiva”. Anche questo Piano è una delle cose che un’amministrazione deve prefiggersi di approntare.

Carapezza offre al primo cittadino la propria disponibilità per un “incontro volto a discutere delle soluzioni più idonee e per collaborare al miglioramento dell’accessibilità del parco e, più in generale, del territorio comunale”, un territorio, purtroppo, ostico per tutti, tra parcheggi selvaggi, cumuli di cenere, strade sporche. Ancor di più ostico, ahimè, per persone con disabilità, anche a causa dei cittadini incivili.

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