Cinque anni. Un percorso fatto di carità e comunità. Cinque anni. Sono pochi o sono tanti? Per Casa Stella Maris, il centro di aggregazione della parrocchia “Maria SS del Carmelo,”, il traguardo tagliato lo scorso 13 ottobre, è stato un grande abbraccio di emozioni. Cinque anni. Un arco di tempo che è stato attraversato da eventi epocali (il Covid su tutti), che hanno tracciato la strada del presente e del futuro.
Casa Stella Maris nasce come centro di aggregazione, nei locali dell’ex asilo, nel cuore del quartiere “Scariceddu”. Nasce come “luogo di accoglienza per i bisognosi, dove fare una partita a carte, guardare la televisione, condividere esperienze e ricordi, consumare un pasto caldo”. Le parole di don Daniele Raciti tratteggiano un orizzonte di progetti e premesse che, partendo dall’inaugurazione, sembrava delineare un percorso di crescita ben definito.
«Purtroppo – sottolinea don Raciti –, il Covid ci ha costretti a rivedere le aspirazioni di Casa Stella Maris. Il poter cucinare e preparare pasti caldi per i bisognosi non è più stato attuabile. Però, gli obiettivi che ci eravamo prefissati non sono stati abbandonati. Possiamo dire che, essendo nel cuore di “Scariceddu”, abbiamo aggiustato la rotta. Casa Stella Maris è diventata la casa della comunità. Una comunità che è famiglia, condivisione, disponibilità. E, come una famiglia, tutti hanno contribuito a dare il proprio aiuto, in termini di tempo ed impegno personale, per far crescere questa “nostra” casa».
In cinque anni, infatti, Casa Stella Maris è diventata il punto di riferimento per i laboratori creativi, per le attività dell’ACR, per i momenti conviviali ed aggregativi. Le prove del coro ed i pomeriggi di riflessione della catechesi, le attività di cucina, del laboratorio creativo, di giornalismo. Adulti e bambini, genitori e figli, cattolici e laici. Tutti i “figli” della grande famiglia cristiana hanno trovato in Casa Stella Maris, il punto di incontro e condivisione.
«L’impegno di carità, condivisione e solidarietà non è certo venuto meno – ricorda don Raciti –, abbiamo soltanto rimodulato le modalità di realizzazione di tali impegni. La mensa di carità, la collaborazione con il Banco Alimentare, il fare rete con tantissime associazioni che si occupano di volontariato e carità. Sono questi i pilastri di un impegno che, giorno dopo giorno, ci ha portati a percorrere i primi cinque anni di questa meravigliosa realtà».
Il quinto anniversario, ricordato da don Daniele Raciti, durante la Santa Messa, è stato anche l’occasione per condividere, attraverso la distribuzione dei pani benedetti, il senso di appartenenza di una unica, grande famiglia.
«Le porte di Casa Stella Maris sono sempre aperte – sorride don Raciti –, come deve essere in una casa che è la nostra casa. Porte aperte che sono accoglienza, che sono un abbraccio di benvenuto a tutti, che sono il calore di una buona parola e il conforto di un aiuto concreto. In tanti hanno visto in Casa Stella Maris un faro di carità, in tanti continuano a farla sentire parte viva del nostro quartiere. È una casa che non ha muri, i mattoni che la compongono sono le nostre mani ed i nostri cuori. Abbiamo davanti tanti altri giorni ancora, fatti di impegno e solidarietà. E la stella che ci guida è la nostra Madre Celeste!».
Corrado Petralia