I ripostesi sparsi nel mondo hanno adesso una loro giornata. La giunta Vasta, su iniziativa dell’assessore Carmelo D’Urso, ha infatti, istituito, con propria deliberazione, la “Giornata dei Ripostesi in Italia e nel Mondo”, che sarà celebrata ogni amno il 28 giugno (Vigilia della festa del Santo Patrono San Pietro).

Come si legge nella delibera, l’amministrazione ripostese, prendendo atto “che molti cittadini ripostesi, per lavoro, sono emigrati in vari paesi italiani e in altri stati, quali Germania, Svizzera, America, Argentina, Australia, l’Inghilterra, Cina, Giappone e in altri stati del mondo” ha ritenuto che il Comune di Riposto dando avvio al processo celebrativo de “La Giornata dei Ripostesi in Italia e nel Mondo”, rafforzerà “quel legame di appartenenza alla comunità ripostese e sancirà un impegno celebrativo tra i più importanti che Riposto abbia formulato per i propri figli sparsi nel mondo, che questa iniziativa di importante spessore identitario, mediante l’istituzione di una giornata dedicata, permette di avere sempre vicini”.

“L’intera Giunta ha accolto favorevolmente la proposta dell’assessore D’Urso di istituire una Giornata dedicata ai ripostesi che vivono all’estero e in altre parti d’Italia – spiega il sindaco Davide Vasta – Un’iniziativa che si inserisce pienamente nel solco avviato da questa amministrazione comunale, che sin dall’inizio, con l’istituzione dell’Onore del Gonfalone, si è posta l’obiettivo di valorizzare i ripostesi che hanno contribuito a veicolare positivamente l’immagine della nostra città fuori dai nostri confini”.

“La mia proposta – aggiunge l’assessore Carmelo D’Urso – è frutto di un’idea condivisa con il sindaco e l’intera amministrazione comunale. Nasce da una visione ben precisa che mira alla crescita della nostra comunità partendo dalle nostre radici. Molti dei nostri oriundi hanno mantenuto un legame profondo con la terra dei propri padri. Per questo era importante istituire una giornata simbolica e rafforzare ancora di più questo rapporto. Giornata che ci permetterà di creare eventi mirati e di aprirci ad un turismo delle radici”