La compagnia teatrale Jonica apre la stagione teatrale con “Annata ricca, massaru cuntentu” -
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La compagnia teatrale Jonica apre la stagione teatrale con “Annata ricca, massaru cuntentu”

La compagnia teatrale Jonica apre la stagione teatrale con “Annata ricca, massaru cuntentu”

La nuova stagione teatrale della Compagnia Jonica è stata inaugurata dallo spettacolo “Annata ricca, massaru cuntentu”, un’opera di Nino Martoglio, diretta dal regista Ado Mangiù. Tutto sold out per le due date di programmazione della piece teatrale, andata in scena al teatro Garibaldi.

La commedia che fotografa la Sicilia agreste di un tempo, è imbastita allo stesso tempo di allegria e saggezza contadina, con balli, canti, aneddoti, amori, tradimenti e nuove speranze.

Una commedia audace scritta da Martoglio, nel 1921 e caratterizzata dall’uso di termini dialettali arcaici ma dal forte appeal onomatopeico ed evocativo. Altro elemento è il tema di sottofondo, ovvero il sesso, che diventa il protagonista nella semplicità della vita dei campi.

La trama è una sagra popolare, dove ad essere protagonista è la gente, nella quotidianità della vendemmia di un tempo. A fare da sfondo uno scenario rustico campestre, ovvero la masseria di massaru Michelangilu, in cui si svolge un gioco d’insieme, fatto di gesti semplici, di contadini, vendemmiatori, pigiatori e portatori di mosto.

La storia si svolge a fine estate, a tempo di vendemmia, nella notte di San Michele, dove al profumo dell’uva appena pigiata, si intreccia la voglia di divertirsi ed innamorarsi tra contadini e vendemmiatori, che danno vita ad ammiccanti storie di tradimenti. Il tutto impreziosito dalle leggendarie storie di amori e tradimenti al tempo di Orlando e Rinaldo, narrate da un trascinante e coinvolgente mastru Filippu, interpretato da Giambattista Galeano.

Un cast ricco di attori giovani, giovanissimi e meno giovani, circa una ventina in scena, tutti protagonisti di una vicenda semplice, divertente, che ha entusiasmato gli spettatori, che hanno molto apprezzato con lunghi e ripetuti applausi.

Nel ruolo di massaru Michelangilu, il regista Aldo Mangiù, che ha sostituito, last minute per indisposizione fisica, l’attore Sebastiano Lo Faro. Nei panni della giovane moglie Grazia, Marika Mannino, Simona Panarello ha interpretato, invece, la smaniosa figlia Pina. Il bramoso carrettiere Mariano era impersonato dall’attore Gaetano Venuto. Nel ruolo di mastru Vinnirannu, insaccatore di mosto, c’era Orazio Nicotra, mentre Angela Giammuso era la moglie Santa. Il soprastante Filibertu, veniva interpretato da Salvo Di Franca. Nei panni della stramba Filumena, Salvatrice Amelio. Nel ruolo di vendemmiatori: Simone Coco e Marco Silvestro, mentre in quello di vendemmiatrici: Arianna Galeano e Nella Casabella. Infine i portatori di mosto: Giocchino Santitto e Matteo di Franca, insieme ai piccoli Anna Giulia Castiglione, Giorgio Di Franca, Alessandra Galeano, Andrea Saetta e Pietro Zappulla.

Prossimo spettacolo, sabato 16 e domenica 17 novembre, alle 17.30, al teatro Garibaldi, “A Quatela”, ovvero curtigghiari in pretura, commedia di Turi Giordano, per la regia di Rosario Minardi. Ed il divertimento continua…

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