In occasione del 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, la cittadina dell’Alcantara ha ricordato la fine della Prima Guerra Mondiale, i Caduti francavillesi e di tutte le guerre.
La commemorazione è iniziata nella chiesa della SS. Annunziata, gremitissima di studenti, insegnanti e dirigenti delle scuole cittadine (liceo scientifico “Caminiti-Trimarchi” e classi dell’Istituto comprensivo di Francavilla), un momento di grande partecipazione e condivisione introdotto dall’arciprete don Gennaro Currò, che ha esortato i giovani a riflettere sul significato dei termini diritto e dovere, «… perché abbiamo delle responsabilità, soprattutto nel paese dove viviamo, nella nostra comunità».
Dopo è intervenuto il sindaco Vincenzo Pulizzi, che ha spiegato con parole semplici il valore della Festa del 4 Novembre (l’armistizio di Villa Giusti, che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste, e portare a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale), ricordando il sacrificio di tanti soldati e civili che hanno perso la vita sui campi di battaglia per difendere la nostra Nazione, un giorno solenne per dire grazie alle Forze armate e alle Forze dell’ordine, «… noi oggi siamo qui per affermare i valori della pace, della giustizia, della libertà e della democrazia», ha concluso il primo cittadino.
Al termine dell’incontro è stata celebrata la Santa Messa, seguita da un lungo corteo che ha attraversato la via principale del paese fino a raggiungere il luogo della memoria.
La tradizionale cerimonia, come di consueto, si è svolta in Piazza Garibaldi, davanti al monumento in pietra con incisi i nomi dei Caduti, alla cui base è stata deposta una corona d’alloro alla presenza delle massime Autorità civili, religiose e militari, e delle associazioni di volontariato e d’Arma: il Sindaco Vincenzo Pulizzi, il Comandante della Stazione Carabinieri di Francavilla di Sicilia Michele Guagliardo, l’Arciprete don Gennaro Currò, il Corpo di Polizia Municipale, la presidente del Consiglio Comunale Melania Silvestro, l’Associazione Nazionale Carabinieri Sicilia Sez. di Gaggi, i volontari della Croce Rossa Italiana (Unità territoriale di Francavilla di Sicilia), l’Associazione Guardia Nazionale Protezione Civile di Francavilla di Sicilia, assessori e consiglieri comunali di maggioranza e di minoranza.
La deposizione della corona d’alloro è stata accompagnata dalle note del “Silenzio”, eseguito da Gaetano Spadaro e Martina Furnari.
In occasione della ricorrenza e per gentile concessione della famiglia, riceviamo e pubblichiamo uno stralcio del discorso pronunciato nel 1956 da Salvatore Alberto Rosta, combattente con il grado di Tenente nella Prima Guerra Mondiale, Reggimento Fanteria, appartenente alla IV Armata – Regione del Grappa, in occasione della cerimonia del 4 novembre tenutasi presso il Monumento ai Caduti.
All’epoca, nella cittadina dell’Alcantara, le commemorazioni in ricordo dei militari caduti in guerra si svolgevano di sera, dinanzi ad una folla di reduci e veterani delle due grandi guerre del Novecento, in un tripudio di bandiere tricolori e fanfare sulle note della Canzone del Piave.
Testimonianza di un sentimento patriottico ancora molto forte in quegli anni, il documento è un richiamo alla memoria per non dimenticare il sacrificio di tanti italiani caduti in guerra, nella speranza di un mondo senza conflitti, dove ci sia pace, giustizia, libertà e lavoro.
Riportiamo qui di seguito il testo rispettando l’impostazione dell’autore, con i segni di punteggiatura e l’uso di lettere maiuscole, ed è impossibile non cogliere in queste parole scritte 68 anni fa una drammatica somiglianza con la realtà di oggi, in particolare con la guerra, passato e presente sembrano rincorrersi: ieri le insurrezioni del 1956 in Polonia e Ungheria contro l’impero sovietico, oggi il conflitto Russo-Ucraino nel cuore dell’Europa, e poi la crisi di Suez nell’ottobre dello stesso anno, e ora la guerra in Medio Oriente, che rischia di far precipitare il mondo nel caos e che sta causando migliaia di morti.
Luigi Lo Presti
“AUTORITA’ – COMBATTENTI DI TUTTE LE GUERRE – CONCITTADINI
Per incarico avuto dal Sindaco della Città, anche quest’anno mi è riservato l’onore di pronunziare modeste parole nella ricorrenza del IV novembre.
Non mi dilago su ciò che è ormai dominio della STORIA, basta leggere il BOLLETTINO della Vittoria per sintetizzare TUTTA LA MAESTA’ della quinta guerra per l’indipendenza ITALIANA …
Vittorio Veneto è una rimembranza di GLORIA perché diede alla PATRIA il confine del QUARNARO, di quel CARO QUARNARO ricordato da Dante nel suo divino capolavoro e che oggi è in mano allo straniero!…
Dal monumento che elenca i Caduti di tutte le Guerre, innalziamo lo sguardo al CIELO ove, in questo solenne istante, aleggia lo spirito dei prodi Caduti Francavillesi.
Signori,
Presso i popoli antichi e di alta civiltà, le date della storia erano ammonizioni per i giovani, i quali attraverso le glorie ed i dolori della patria plasmavano i loro animi al culto di “EGREGIE COSE”.
Nello spirito democratico qual è il significato della odierna DATA? ….
Rispondiamo NOI FANTI di tutte le guerre d’Italia.
Il 4 NOVEMBRE anche attraverso i secoli è una fulgida GLORIA del popolo italiano.
Purtroppo, dobbiamo riconoscere che l’uomo sovente ritorna al suo istinto Naturale, che è quello di costruire prima e distruggere dopo e con la creazione degli URTI ECONOMICI.
LA GUERRA
Oggi, il mondo è in allarme, già una parte di esso è in fiamme, il resto pronto, forse, a preparare la carne da CANNONE …
Ieri in Corea ed Indocina, ma, ecco l’EGITTO, campo di battaglia per il predominio del canale di Suez.
In Polonia, in Ungheria, cantano le mitragliatrici, generose esistenze che reclamano di vivere e pensare liberamente CADONO SULLA BRECCIA….
Noi veterani ricordiamo che finita la Prima guerra mondiale, si aspettava, con la creazione della SOCIETA’ delle Nazioni una tregua di pace ma, dopo appena 20 anni ecco divampare il secondo conflitto che culminò con la strage di Hiroshima.
I manipolatori della politica …a Jalta a San Francisco a Parigi dicevano che la guerra era fatta non ai popoli ma alla tirannide NAZI-FASCISTA e che l’umanità avrebbe avuto la PACE CON GIUSTIZIA.
Invece gli sciacalli dell’affarismo politico-economico divisero il mondo in due blocchi di odio che continuamente agitano lo spettro della distruzione…
O sommo Iddio, in questo tremendo MOMENTO illuminate i reggitori della sorte dei popoli affinché venga evitata la strage di un terzo conflitto MONDIALE.
Combattenti
in questo fatidica data del 4 novembre ricordatevi che sui campi di battaglia ove foste in colloquio con la morte, avete anche conquistato una coscienza.
In nome di tutte le sofferenze patite nelle trincee del Carso, del Trentino di Cima Grappa del Piave, nelle steppe russe, nei deserti africani, pregate perché la PATRIA sia libera da ogni TIRANNIA POLITICA ed in questo momento di spargimento di INNOCENTE SANGUE spunti un raggio divino che rischiari IL MONDO e che la nostra diletta Italia sia sempre lungi dal contrasto di due mondi diversi, creati dalla incomprensione dei cosiddetti “GRANDI”, i quali da veri PIGMEI non hanno saputo evitare i MALI che oggi affliggono l’UMANITA’ anelante di PACE, DI GIUSTIZIA, DI PANE E DI LAVORO. Iddio ci salvi, W l’Italia”.