La saga della famiglia Fragalà è stata al centro di un interessante incontro nel quale i suoi discendenti hanno messo in luce l’importanza di coltivare i ricordi e la storia dei loro antenati che produssero ed esportarono con i loro piroscafi, a partire dal 1900, vini, distillati e liquori, da Riposto verso la Francia, l’Austria Ungheria e tutta l’Europa Continentale, fondando nel 1888 la Casa Vinicola e lo stabilimento enologico ”Arcangelo Fragalà e F.lli” e che ancora oggi sono menzionati nei libri di storia del vino siciliano.
“Le storie quasi dimenticate de nostro nonni Giuseppe e Giovanni – dicono Giuseppe e Giovanni Fragalà – di cui tramandiamo il nome e dei loro fratelli Arcangelo e Salvatore, con l’aggiunta di un pizzico di curiosità ci ha indotti a mettere nero su bianco questi ricordi che non devono essere ignorati. Ci accorgiamo di come è difficile ed impegnativo narrare cosa accadde più di cento anni fa e come siamo stati sciocchi a non coltivare i ricordi e tenerli vivi”.
E’ dedicato appunto alla famiglia Fragalà il volume “I Fragalà da Riposto a Fiume” che Giuseppe e Giovanni Fragalà hanno presentato nei giorni scorsi nel salone comunale di Riposto.
Un incontro partecipato che ha visto anche la presenza del sindaco di Riposto Davide vasta, del presidente del consiglio comunale Nella Casabella, del moderatore Alberto Micalizzi e degli storici Antonino Alibrandi e Mario Cavallaro che hanno dialogato con gli autori.
La saga dei Fragalà inizia nel 1784 con la nascita del capostipite Alfio Fragalà. A lui succedono i figli Arcangelo, Giuseppe, Salvatore e Giovanni. La famiglia Fragalà diventerà una delle famiglie più importanti nel commercio dei vini e dei suoi derivati e proprio con Arcangelo si rafforza l’importante settore del trasporto.
“Riposto – scrivono Giovani e Giuseppe Fragalà – si trovava al centro di tale area collinare, ad est del vulcano e sul mare, divenne così il luogo dove venivano portati per la vendita il vino e gli altri prodotti agricoli coltivati alle pendici”. Nacque così la generazione degli armatori ripostesi, tra cui si annoverano i fratelli Fragalà.
Arcangelo acquista una prima nave, poi una seconda, una terza e un quarto piroscafo, sentendo la necessità di espandere il proprio raggio di azione verso altri luoghi, creando un collegamento commerciale fra Riposto e Fiume, oggi Rijeka, un tempo appartenente al regno d’Ungheria, “testa di ponte dei commerci con l’Austria, l’Ungheria e tutta l’Europa orientale”.
La storia dei Fragalà si protrae fino alla metà del Novecento. Nel 1961 però i Fratelli Fragalà, consapevoli che “il commercio dei vini era diventato in Sicilia povero e asfittico”, chiudono i battenti.
La presentazione del libro è stata arricchita dall’intervento del prof. Antonino Alibrandi che, in modo puntuale e minuzioso, ha relazionato sulla realtà economica, sociale, culturale, politica di Riposto negli ultimi venti anni dell’Ottocento e nei primi venti anni del ‘900.
La saga rappresenta così una interessante occasione per descrivere il commercio del vino e la storia di una famiglia che ha saputo portare avanti un florido commercio che, partito dal piccolo centro dello Ionio, si è diramato in Europa.