È trascorso più di mezzo secolo da quella notte di gala incardinata nel sensazionale evento dei giochi olimpici di Roma 60’. Eppure, sia i protagonisti di quello storico momento che i giovani giarresi di allora, ricordano ancora il profumo dell’atmosfera che aleggiava a Giarre in quella memorabile giornata.
Nelle ore antecedenti all’arrivo del sacro fuoco di Olimpia, la cittadina jonica, orgogliosamente bardata a festa per l’occasione, era in continuo e trepidante fermento. Le strade brulicavano di gente smaniosa di assistere al passaggio dei tre tedofori giarresi, mentre tutto attorno l’ambiente si colorava di un intreccio di luci e suoni assolutamente in linea con il clima di solennità che si respirava a Roma. Mentre le stelle del firmamento sportivo planetario scalpitavano nell’attesa di poter sfoderare il loro valore davanti a tutto il mondo, nella piccola Giarre, tre tedofori aspettavano di vivere il loro momento di gloria.
Sapevano già che, una volta ghermita dal sacro fuoco olimpico, la fiaccola da loro impugnata e destinata a brillare nel cuore della città, avrebbe scolpito nella storia di Giarre sia i loro nomi che la ritmica successione delle loro falcate durante la corsa. Così è stato.
I giovani dell’epoca, pienamente immersi nelle suggestioni veicolate da quella notte forse irripetibile, non hanno infatti esitazioni quando oggi si chiede loro l’identità dei tre tedofori. Senza titubanze rispondono “Gino Trovato, Isidoro Di Grazia e Bruno Incardona”. Tre alfieri che inorgoglirono Giarre contribuendo, con il loro show, a conferirle i connotati di una città dinamica e prospera. Erano le 3.50 della notte tra il 18 e il 19 agosto 1960, quando l’allora sindaco Pippo Russo accese la fiaccola del campione siciliano dei cinquemila metri Gino Trovato con quella del compianto cavaliere Isidoro Di Grazia, distintosi per una “galoppata” che dalla via don Luigi Sturzo alla piazza Duomo, infiammò gli animi degli spettatori presenti. Poco prima, ad ammantarsi di gloria era stato il tedoforo Bruno Incardona, percorrendo il tratto compreso tra la piazza di Trepunti ed il cuore della via Don Luigi Sturzo. A Gino Trovato, mezzofondista della Libertas Catania, toccò invece l’onere e l’onore di involarsi verso la villa Margherita, partendo dalla principale agorà cittadina. Coloro i quali vissero i momenti che precedettero l’arrivo della fiaccola del tedoforo Isidoro Di Grazia in piazza Duomo, ricordano ancora come l’agorà pullulasse di giochi e suoni.
Le sonorità sciorinate da un’orchestrina e la vivacità agonistica di una partita di pallacanestro, scandirono una nottata impreziosita anche dal passaggio della banda municipale lungo le vie della città. A distanza di ben 55 anni è sempre grande la commozione dei due tedofori ancora in vita, così come è vivo nella memoria di Gabriele, figlio del compianto cavaliere Isidoro Di Grazia, il ricordo dei racconti snocciolatigli dal padre in merito a questo forse irripetibile evento.
Oggi, ovvero nel 2015, scocca una storica ricorrenza come quella del bicentenario dell’autonomia di Giarre da Mascali. Tuttavia, per restituire ai tedofori giarresi gli stessi brividi sperimentati in occasione di quella gloriosa notte, questo bicentenario avrebbe forse dovuto celebrarsi in una città più prospera e meno avvolta nel degrado. La storia però attende nuovamente gli alfieri del 60’, e, vista l’unicità dell’evento, si tratta di un appuntamento improcrastinabile. Ed è così che Gino Trovato, Gabriele Di Grazia, figlio di Isidoro, e Bruno Incardona sfileranno oggi alle ore 19:30 con le loro fiaccole, probabilmente in testa ad un corteo che muoverà dal Monumento dei Caduti. La meta finale sarà piazza Duomo, dove con i loro fuochi sarà accesa la “Fiamma del bicentenario”.
A comporre questo corteo saranno i ragazzi delle scuole giarresi. La loro provenienza sarà ascrivibile alle frazioni. Essi, dopo aver acceso i bracieri nelle loro piazze, raggiungeranno il Monumento dei Caduti. La serata poi culminerà nella partecipazione di un ospite di eccezione come Giovanni Caccamo, vincitore della sezione nuove proposte di Sanremo 2015. Prima che tutto ciò si realizzi però, l’inaugurazione dell’evento destinato a durare fino alla conclusione dell’anno, sarà scandita anche dal corteo storico del palio dei Normanni di Piazza Armerina, dall’apertura della mostra fotografica permanente di Galati sulla Giarre di cinquant’anni fa( prevista all’interno della Sala Messina) e dal corteo con i gonfaloni dell’ex Contea di Mascali. In occasione dell’arrivo del Corteo dei ragazzi provenienti dalla frazioni, sono invece previsti i canti di benvenuto della Corale Polifonica Jonia. La corale, diretta dal maestro Giuseppe Cristaudo, indirizzerà il suo benvenuto anche al corteo del palio dei Normanni.