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Emergenza “Naspi” a Taormina e dintorni

Emergenza “Naspi” a Taormina e dintorni

La nuova indennità di disoccupazione introdotta dal “Jobs Act” desta non poche preoccupazioni nei numerosi lavoratori stagionali del comprensorio turistico. Per poterne adeguatamente usufruire occorrono, infatti, periodi di occupazione piuttosto prolungati. La mobilitazione della Fisascat-Cisl di Messina e l’accorato appello di Mario Ianniello, noto sindacalista di Giardini Naxos, alle pubbliche istituzioni locali e regionali

Con la recente normativa del cosiddetto “Jobs Act”, un nuovo problema si profila all’orizzonte (esattamente a partire dall’1 maggio di quest’anno) della già precaria situazione occupazionale dei nostri territori. Con l’introduzione della “Naspi” (ossia la nuova assicurazione sociale per l’impiego), per poter beneficiare di almeno tre mesi del sussidio di disoccupazione occorrerà, infatti, lavorare almeno sei mesi e, quindi, non sarà possibile assicurarsi un reddito per l’intero anno. Per riscuotere le dodici mensilità necessitano, dunque, almeno otto mesi di lavoro, condizione questa estremamente difficile a realizzarsi, specie nelle località a vocazione turistica, dove impera il lavoro di tipo stagionale, ossia limitato a pochi mesi l’anno.

A lanciare l’allarme al riguardo è la “Fisascat-Cisl” (ossia la Federazione Italiana Sindacati Addetti Servizi Commerciali, Affini e Turismo), del cui Consiglio Generale di Messina è membro Mario Ianniello, “storico” sindacalista di Giardini Naxos.

«Da parte della politica – si legge in una nota diramata nelle appena trascorse ore da Ianniello – il tempo di cincischiare è finito da un bel pezzo. E mi rivolgo, in particolare, a chi ci governa a livello regionale, provinciale e locale. Bisogna, dunque, muoversi ed intervenire senza indugio, specie nell’interesse di quei Comuni del Taorminese e delle Valli dell’Alcantara e dell’Agrò che vivono prevalentemente di turismo stagionale.

«I Consigli Regionali e Comunali, pertanto, devono urgentemente farsi carico, attraverso interpellanze ed ordini del giorno, di aprire (così come si sta già facendo in altre regioni d’Italia) una discussione in merito, che possa condurre ad un tavolo tecnico con gli enti preposti (Inps, Prefettura, organizzazioni sindacali e di categoria, ecc.). Questo perché il lavoro è la base della dignità di una persona, mentre il disagio socioeconomico porta facilmente a situazioni non controllabili.

«Per quanto ci riguarda, la Fisascat-Cisl di Messina, attraverso il suo segretario provinciale Pancrazio Di Leo, il segretario generale aggiunto Salvatore D’Agostino e la segretaria territoriale Nunzia Tomaselli, si è già mobilitata in tal senso siglando un accordo con alcune strutture alberghiere della zona jonica per allungare il periodo dei contratti ad almeno otto mesi, nonché appellandosi agli enti pubblici ed alle associazioni degli albergatori affinché si gettino al più presto le basi, attraverso delle azioni sinergiche, per un’effettiva destagionalizzazione dell’offerta turistica in provincia di Messina. Contemporaneamente, la nostra organizzazione si è attivata a livello nazionale per chiedere di apportare i correttivi necessari ad una normativa che, così come è stata congegnata, darà il definitivo colpo di grazia alla già asfittica economia della nostra provincia dove, in base agli ultimi dati disponibili, sono stati ben 14.922 i lavoratori che hanno usufruito della vecchia indennità di disoccupazione».

Rodolfo Amodeo

 

FOTO: il segretario generale della Fisascat-Cisl di Messina, Pancrazio Di Leo e, nel riquadro, Mario Ianniello

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