Tintinnio di manette, nell’ambito dell’omicidio del pizzaiolo di Aci Trezza, residente a Valverde, Massimo Pappalardo, di 32 anni. Infatti, le indagini condotte da parte dei carabinieri della compagnia di Paternò, coordinate dal sostituto procuratore Rosaria Molè, sembrano per giungere all’ora “x”, per dare un nome e un volto all’assassino e ai suoi complici, che sarebbero stati due. I complici che avrebbero dato una “mano” all’assassino, per far sparire il cadavere del Pappalardo, trasportandolo con la stessa auto della vittima, in contrada Poggio Monaco, nelle campagne di Paternò. Qui, l’auto con il cadavere è stata data alle fiamme.
Un altro elemento delle indagini è quello legato alle modalità dell’uccisione di Massimo Pappalardo: è stato assassinato con due colpi di pistola.
Ma dove è avvenuta l’uccisione? Si presume che il giovane pizzaiolo sia stato trucidato nel centro abitato di Paternò. Il luogo dove è stata ritrovata l’auto con il suo carico di morte dista da Paterno oltre 8 chilometri.
Orazio Vasta