Palazzo Minoriti: mostra mappe geografiche -
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Palazzo Minoriti: mostra mappe geografiche

Palazzo Minoriti: mostra mappe geografiche

“Palazzo Minoriti ospita una mostra di antiche mappe geografiche che, analogamente a quelle esposte permanentemente alle Ciminiere, suscitano profonda ammirazione per i cartografi e per la loro capacità di rappresentare l’ambiente circostante. Le carte topografiche parlano essenzialmente del nostro passato. Con tali immagini si comprende l’evoluzione delle tecniche usate dai topografi per una sempre più esatta rilevazione del territorio. I cartografi colgono e fissano nel tempo la diffusione della cultura scientifica, le conoscenze trigonometriche e i calcoli astronomici, l’attrezzatura tecnica e l’uso di nuovi sistemi di misura, l’interesse per gli aspetti militari, fiscali, economici, amministrativi che sottendono alla realizzazione delle mappe”. Così ha dichiarato il commissario straordinario della Provincia, Giuseppe Romano, intervenuto alla inaugurazione della mostra La Sicilia raccontata dai cartografi XVI-XIX secolo”, con mappe della Collezione di Antonio La Gumina, che resterà a Palazzo Minoriti sino al prossimo 29 marzo (tutti i giorni, salvo la domenica, dalle ore 9 alle 18) con ingresso gratuito.

L’esposizione è abbinata ad un catalogo (Ducezio Edizioni, 39 pagg.) e ad una mostra di manufatti in terracotta, ispirati alle antiche mappe: “La Cartografia nelle ceramiche di Renata Emmolo”. Le “figuline” dialogano nel Corridoio d’onore di Palazzo Minoriti con circa 140 rare carte geografiche raccolte con passione dal La Gumina, per il quale “il tema della cartografia della Sicilia, oltre ad essere una trattazione di ordine scientifico e documentario,  è anche testimonianza dell’amore per la terra che ci ha dato i natali ed uno stimolo per la tutela del nostro patrimonio culturale, consapevoli del valore formativo ed economico che esso rappresenta”.

Realizzata con varie tecniche a stampa (xilografia, calcografia, litografia) la cartografia ci restituisce l’Imago Siciliae attraverso i secoli. Tra i pezzi in mostra: la carta stampata a Roma nel 1582 da Paolo Graziani, che riporta, sulla scorta di Diodoro Siculo, le caratteristiche precipue della Sicilia: isola ferace e produttrice di frumento, vino ed olio, ricca di acque salubri e frutti della terra. Al geografo alessandrino Claudio Tolomeo si rifanno i cartografi del Cinquecento e ad Ulm, nel 1520, viene realizzata una carta della Sicilia, assai rara, esposta per l’occasione. Al 1528 risale la carta coloratissima, ma imprecisa, di Benedetto Bordone. Ben più esatta è quella Romeyn De Hooghe, del 1694, che delinea il Mediterraneo. Tra le carte nautiche spicca il portolano manoscritto anonimo del XVII sec. Tra gli atlanti tascabili, è da citare la produzione dell’Ortelio e, tra i cartografi olandesi, il De Wit.  Magnifica e ricca di informazioni la carta corografica G. Battista Ghisi del 1779. Curiosa la Carta strategica della Sicilia di Francesco Bacciarini, del 1860. La memoria cartografica dell’isola è anche affidata ad una realizzazione topografica di Giovanni Antonio Rizzi Zannoni (Padova 1736-Napoli 1814), il maggior cartografo italiano del Settecento e geodeta del re di Sicilia.

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