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Catania e la discoteca della discordia

Catania e la discoteca della discordia

A Catania una discoteca che sta registrando un forte successo di pubblico, dai residenti della zona, invece, riscuote un forte contrasto. Si tratta della discoteca di via Gisira realizzata nei locali dell’ex cinema “Supercinema Vittoria”, nel quartiere storico che corre fra la zona della pescheria e il Castello Ursino.
In questi giorni la tensione è salita alle stelle: i residenti volevano essere presenti, con una loro delegazione, al sopralluogo per constatare direttamente i controlli sull’adeguatezza tecnica dei locali della discoteca. Ma il Comune ha negato la loro partecipazione, con questa motivazione: “il DPR n. 311 del 28 maggio 2001 – si legge in una nota dell’ente – vieta assolutamente la presenza di estranei alla Commissione durante il sopralluogo”.
imageSulla vicenda interviene il consigliere comunale del Partito Democratico, Niccolò Notarbartolo (foto a sinistra): “Il rifiuto del Comune di Catania di far partecipare i residenti della zona di via Gisira al sopralluogo della Commissione Comunale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo nei locali della discoteca è un fatto grave; è totalmente falso che sia vietato dalla legge e nega un diritto sancito dall’Ordinamento italiano: quello della partecipazione al procedimento amministrativo da parte di portatori di interessi pubblici o privati, associazioni e comitati… Esprimo tutto il mio disappunto nel leggere il comunicato stampa, redatto non si sa bene da chi, con cui il Comune di Catania ha risposto alla richiesta avanzata dal comitato dei residenti di via Gisira di poter assistere ai lavori della Commissione comunale in merito ai controlli di sua competenza sull’adeguatezza tecnica dei locali della discoteca Supercinema Vittoria che, stante le ripetute denunce avanzate dai residenti e da me verificate, causano gravi problemi di disturbo alla quiete pubblica. L’Agenzia Regionale per la protezione ambientale ha effettuato a novembre un controllo delle emissioni sonore, rilevando che le stesse superano di gran lunga il limite previsto dalla legge, risultanze che sono state inviate agli uffici comunali preposti senza che ciò, inspiegabilmente, fino ad oggi abbia causato alcun tipo di conseguenza.
A numerosi cittadini è parsa una beffa leggere di “soluzione vicina” nel comunicato stampa del Comune, peraltro contenente dichiarazioni non riconducibili ad alcun soggetto istituzionale dell’Ente e redatto da soggetti estranei all’Ufficio stampa. In realtà, a parte le giustificazioni del gestore, non risulta esservi stata alcuna nuova rilevazione rispetto a quanto denunciato dall’Arpa che, ad oggi, ha fornito l’unico dato certo di grave superamento dei limiti consentiti dalla legge.
E’ evidente quindi che il caso è ben lungi dall’essere risolto, a dispetto di quanto è stato trionfalmente annunciato dal comunicato diffuso. Per questo appare, non solo a me, del tutto incomprensibile la ragione per la quale la richiesta di partecipazione dei residenti sia stata definita dall’Amministrazione “assolutamente infondata ed illegittima” asserendo che “il DPR n. 311 del 28 maggio 2001 vieta assolutamente la presenza di estranei alla Commissione durante il sopralluogo”, affermazione semplicemente non vera.
La richiesta dei residenti non era volta ad alterare la composizione della Commissione Comunale di Vigilanza ma alla sola possibilità di assistere ai lavori. Il diniego viola palesemente norme tra le più significative per l’attività delle Pubbliche Amministrazioni, sulla trasparenza dell’azione amministrativa e la partecipazione dei cittadini alle decisioni pubbliche”.
Il Comitato dei residenti di via Gisira non è intenzionato a mollare, e non sono escluse clamorose azioni di protesta.

Orazio Vasta

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