“Comunicare nella verità e con la verità”. Con il monito espresso a chiusura del suo prezioso intervento, don Roberto Strano, direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano, prevosto parroco della Basilica San Filippo d’Agira, in Aci San Filippo, referente diocesano per il Giubileo del 2025, si sono concluse le celebrazioni indette da Monsignor Antonino Raspanti, Vescovo della Diocesi di Acireale, in occasione del “Giubileo delle Comunicazioni Sociali e della Cultura”, svoltosi martedì scorso nella Basilica Cattedrale acese. Organizzato in sinergia con “La Voce dell’Jonio” e l’Ordine dei Giornalisti l’evento ha riscosso una ricca partecipazione di giornalisti, ai quali è stata data la possibilità di acquisire 3 punti validi quale crediti per la formazione professionale.
Tre i momenti salienti del Giubileo acese, moderati dal giornalista Mario Agostino, vissuti dai partecipanti sotto lo sguardo benedicente di sua Eccellenza, Mons. Raspanti. Dall’accoglienza, nella Basilica SS. Pietro e Paolo, da parte di don Arturo Grasso, direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali di Acireale che ha brevemente relazionato sull’esperienza vissuta da una delegazione siciliana, nei giorni scorsi, a Roma per la “Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali” indetta da Papa Francesco, che ha invitato gli operatori della stampa ad essere “annunciatori di speranza”, al saluto del direttore della Voce dell’Jonio, Giuseppe Vecchio. A seguire, i presenti, si sono spostati nella Basilica Cattedrale Maria SS.ma Annunziata per la celebrazione della Santa Messa Presieduta dal vescovo Antonino Raspanti che, con accurata spiritualità, ha sollecitato gli operatori della comunicazione, alla riflessione personale.
“Il Giubileo – afferma il Vescovo – deve rappresentare per ciascuno l’opportunità di fermarsi e guardarsi dentro l’animus, sia che si tratta di notizie di cronaca nera o di belle notizie, perché al lettore, all’ascoltatore passa il nostro animo. Ricordiamoci – aggiunge – che tutto passa da persona a persona, da cuore a cuore, da intelligenza a intelligenza. In questa occasione, inoltre – prosegue mons. Raspanti –, in cui al centro c’è Gesù crocifisso, morto e risorto, colui che ha dato la sua vita con perdono e chiarezza, ricordiamoci che in Lui fermezza e verità sono perfettamente coniugate con dolcezza, accoglienza e misericordia. La speranza – conclude – non si infonde se non la si ha dentro, se non la si coltiva, come la fiducia non la si può avere se non la si porta nella propria vita, nelle proprie mani”.
Dopo la Santa Messa, un altro momento di riflessione è stato offerto ai giornalisti, ovvero, il convegno sul tema “Comunicare il Giubileo 2025 tra forma e sostanza del messaggio sui media”, affidato alla teologa Letizia Franzone e a don Roberto Strano, referente per il Giubileo. Lieto momento di fraternità conviviale, a fine serata, in Episcopio, è stato offerto dal vescovo ai presenti.
Rosalba Azzarelli