Taormina, Milano e Roma sono le città che hanno ospitato il 15 aprile tre grandi manifestazioni e mobilitazioni promosse dalle federazioni di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs, per rafforzare l’azione di sciopero indetto dai sindacati per protestare contro lo stallo dei tavoli negoziali per il completamento dei rinnovi dei contratti nazionali di lavoro nel comparto turistico, dove operano complessivamente oltre un milione di addetti in attesa della nuova normativa da oltre due anni. Una scelta non casuale quella fatta dalle segreterie nazionali delle tre sigle sindacali. Le piazze individuate rappresentano infatti le motivazioni alla base della mobilitazione.
Milano ha ospitato la protesta delle regioni del Nord Italia – da dove a maggio prenderà il via l’Expo 2015 – con grande partecipazione dei lavoratori che poi loro stessi saranno chiamati, con la loro professionalità e competenza, per accogliere i milioni di turisti attesi. Roma –la capitale – ha fatto fronte alla manifestazione con una enorme affluenza di lavoratrici e lavoratori provenienti dalle regioni del Centro Italia. La città sarà sede del “Giubileo della Misericordia“ annunciato dal Papa Francesco e che ospiterà l’arrivo di milioni di fedeli da tutto il mondo ed i lavoratori del settore saranno in grado di accogliere con altrettanta capacità e professionalità.
E infine Taormina, città che ha accolto e messo a disposizione il suo territorio per la manifestazione di protesta dei delegati e delle delegate provenienti delle Regioni del Sud. Il turismo, settore trainante dell’economia, di cui la Sicilia intera vive, si è mobilitata con l’arrivo in città di migliaia di lavoratori e lavoratrici da tutte le province siciliane.
La Fisascat locale, con il suo segretario generale Pancrazio Di Leo, la segreteria tutta, l’esecutivo e Mario Ianniello (consigliere provinciale Fisascat – nella foto a sinistra) in questi anni, negli ultimi dodici mesi e soprattutto nelle ultime settimane, ha lanciato un fortissimo allarme (non sempre compreso da chi di dovere) sulle difficoltà a cui andranno incontro i circa 15.000 stagionali del turismo, commercio e servizi in seguito all’applicazione della nuova normativa sul Jobs Act.
L’introduzione della nuova Naspi, “penalizzerebbe – secondo una nota del Fisascat – infatti l’accesso ai sussidi per i lavoratori e le lavoratrici delle imprese, soprattutto quelle del turismo che, prestando servizio solo sei mesi all’anno nella migliore delle ipotesi, nella stragrande maggioranza non superano le 8 settimane di lavoro, subiranno un taglio di oltre il 50% della durata e del valore del sussidio”. Il segretario generale della Fisascat, Pierangelo Raineri, ha proposto al governo la rivisitazione con l’eliminazione del taglio previsto dalla normativa che, così com’è formulata, attualmente porterebbe ad un depauperamento economico e sociale in Sicilia non indifferente.
In tutta Italia lo sciopero ha raggiunto nella sua partecipazione dei lavoratori e lavoratrici una altissima percentuale (circa il 75%) degli appartenenti al settore. Lo stesso è stato indetto soprattutto per far sì che ci sia un ripristino del tavolo di confronto al più presto e cioè:
“Il completamento dei rinnovi contrattuali di settore con le associazioni datoriali Fipe, Federturismo e Confindustria Alberghi, Angem, l’alleanza delle Cooperative Italiane e Confesercenti – ha dichiarato il segretario generale aggiunto della Fisascat Giovanni Pirulli – rappresenta dunque una priorità per assicurare ai lavoratori ed alle lavoratrici un dignitoso aumento economico che ne riconosca la professionalità e la competenza con le quali sosterranno i grandi eventi che il nostro Paese ospiterà nel 2015”.
“I nuovi contratti nazionali del Turismo – ha aggiunto il segretario generale della Fisascat Pierangelo Raineri – dovranno contemplare anche norme contrattuali per il consolidamento del welfare di settore e per il rafforzamento della contrattazione decentrata, alla quale, non dimentichiamo, sono demandate anche le materie per affrontare una crisi che continua purtroppo a produrre effetti, ma che non deve continuare ad avere ripercussioni sui livelli occupazionali, sulla qualità del lavoro e dunque anche sulla competitività delle imprese del turismo”.
Nella foto di copertina, sul palco: Pierangelo Raineri – segretario generale Fisascat Nazionale e Pancrazio Di Leo segretario generale Fisascat Messina