Giuseppe Rodi, candidato a sindaco della cittadina turistica, ha fatto notare che una recentissima sentenza della Corte Costituzionale ha sancito l’illegittimità dei dirigenti della pubblica amministrazione nominati senza un pubblico concorso. Tutti i loro atti, dunque, sarebbero da annullare
Andando oltre l’interesse prettamente localistico, alle imminenti elezioni amministrative di Giardini Naxos va riconosciuto il merito di aver in qualche modo scoperchiato un malcostume che ormai da anni viene posto in essere dalle varie municipalità siciliane, ossia l’assegnazione di incarichi dirigenziali senza la benché minima trasparenza.
Spesso, infatti, si sente dire che l’impiegato comunale “Tizio” è stato nominato dal sindaco “Caio” dirigente del settore “X” o del settore “Y”.
Ma in queste giornate di accesa competizione elettorale naxiota, il candidato a sindaco Giuseppe Rodi (nella foto, con sullo sfondo il municipio di Giardini Naxos) ha fatto pubblicamente notare che la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 37/2015 dello scorso 17 marzo, ha sancito l’illegittimità degli incarichi dirigenziali nella pubblica amministrazione (e quindi anche nei Comuni) se assegnati senza un regolare concorso.
Non basta, pertanto, la “simpatia” del sindaco di turno verso alcuni dipendenti comunali per far assurgere questi ultimi a “dirigenti”, ma occorre che le figure apicali della pianta organica municipale vengano selezionate tramite un apposito esame (che potrebbe anche dare lavoro a professionisti esterni disoccupati in possesso di quei titoli che non sempre gli impiegati comunali possono vantare e che sarebbero, invece, necessari per guidare un determinato settore della pubblica amministrazione).
Al di là delle attuali beghe elettorali del Comune di Giardini Naxos, che da liberi giornalisti ci limitiamo ad osservare e notiziare in maniera quanto più asettica ed obiettiva possibile, non possiamo che plaudire al candidato a sindaco Giuseppe Rodi per aver richiamato l’attenzione su questo recentissimo pronunciamento della Suprema Corte, che azzererebbe gran parte dei vertici burocratici dei nostri Comuni, con il conseguente annullamento degli atti recanti la firma di dirigenti “abusivi”, in quanto avanzati di grado solo per scelte “ad personam” e non per essersi sottoposti ad una pubblica e meritocratica selezione. Riflettete sindaci, riflettete…
Rodolfo Amodeo