Al Tribunale di Catania è in corso il procedimento che vede indagati, con l’accusa di abuso d’ufficio e truffa aggravata, Melchiorre Fidelbo in qualità di amministratore delegato della Solsamb S.r.l., l’allora direttore generale dell’Asp 3 di Catania Antonio Scavone, gli allora direttori amministrativi dell’Asp provinciale di Catania Giuseppe Calaciura e Giovanni Puglisi.
I fatti da accertare si riferiscono “alla stipula di una delibera del 2010 che autorizzava l’Asp di Catania a stipulare una convenzione con la Solsamb per il PTA di Giarre, senza previo espletamento di una procedura ad evidenza pubblica e comunque in violazione del divieto di affidare incarichi di consulenza esterna, come prevede la normativa regionale, procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale alla Solsamb consistito nell’affidamento diretto alla società di una prima anticipazione di 175mila euro”.
Oggi è stato il giorno delle dichiarazioni spontanee di Melchiorre Fidelbo, che hanno restituito il quadro, tutto da accertare, di un difetto di comunicazione tra il Ministero della Salute, l’Assessorato regionale alla Salute e l’Asp 3 di Catania rispetto alla vicenda dello sviluppo in Sicilia del nuovo modello di organizzazione sanitaria territoriale, denominato prima Casa della salute poi, a seguito di alcuni aggiustamenti del modello originario, PTA (acronimo di Presidio Territoriale di Assistenza).
In particolare, all’udienza di oggi è emerso che l’allora assessore regionale alla Salute Massimo Russo e il suo staff non avrebbero ricevuto le consegne dal predecessore, quindi l’assessore fu informato dell’ammissione della Regione Siciliana al finanziamento direttamente dal dottore Fidelbo; e che l’Asp 3 di Catania avrebbe fatto proprio e inviato al Ministero il progetto elaborato dalla Solsamb, da realizzarsi presso l’ospedale di Giarre, ma senza informare l’assessorato regionale nonostante ad esso soltanto competesse di trasmettere tutti gli atti al Ministero.
Il dottore Fidelbo ha con forza respinto alcuni aspetti rappresentati alle precedenti udienze, per primo che i prodotti elaborati dalla Solsamb S.r.l. per l’informatizzazione del PTA potessero essere sviluppati da qualsiasi altra ditta. Perché a differenza di tutte le altre che operano nello stesso segmento di mercato, ha spiegato il dottore Fidelbo, la Solsamb nasce dalla società tra quattro medici altamente professionalizzati nel settore dell’organizzazione sanitaria. Ha inoltre chiarito che l’incarico affidato alla Solsamb doveva essere portato a termine in un periodo di dodici mesi per un compenso di 350 mila euro, e non afferiva alla semplice erogazione di servizi informatici ma nel compito di realizzare la “missione” assegnata dal Ministero alle case della salute, intesa come razionalizzazione dei servizi sanitari territoriali.
Resa la dichiarazione spontanea ed esaurite tutte le domande rivoltegli dal Pubblico Ministero Alessandro La Rosa a chiarimento dei fatti, il difensore di Melchiorre Fidelbo, l’avvocato Piero Granata, ha annunciato che all’udienza del 1 luglio 2015 citerà l’ex assessore regionale alla Salute Massimo Russo.
Flora Bonaccorso