Si è concluso da pochi minuti l’interrogatorio, durato circa tre ore, al 64enne Isidoro Garozzo, al quale sono stati contestati i reati di omicidio e porto abusivo d’arma da fuoco (nella foto sopra l’uscita del magistrato).

Come spiega l’avv. Francesco Trombetta, legale dell’omicida, l’omicidio è il “capolinea di una complessa vicenda di stalking” che la vittima avrebbe perpetrato nei confronti dell’amante da circa due anni.

Si apprende inoltre che pochi minuti prima del grave fatto di sangue era stata la vittima, Vincenzo Patané (foto a sinistra), a telefonare al Garozzo sfidandolo apertamente in quanto lo riteneva un ostacolo alla sua relazione extraconiugale.

Garozzo, temendo di essere aggrediti, come pare essere accaduto in passato, si era portato dietro la pistola e così quando i due si sono incontrati presso il luogo di lavoro del Garozzo, dopo l’ennesimo alterco, ha estratto la pistola e gli ha esploso contro 5 colpi. È stato lui stesso, poi, ad avvertire i carabinieri di quanto avvenuto.

Come riferiscono i legali la donna, amante di Vincenzo Patané, aveva subito in passato azioni di stalking talvolta sfociate in percosse. Episodi, questi, denunciati ad un centro antiviolenza di Catania. L’uomo, concluso l’interrogatorio, è stato trasferito presso il carcere di Piazza Lanza a Catania.

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