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Imprenditore denuncia VIDEO ESCLUSIVO

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Il 23 dicembre 2009, a Giarre, nella sala Giunta del Municipio viene approvato un progetto proposto da una nota azienda nazionale per un sistema di “telegestione” e di risparmio energetico per gli impianti di pubblica illuminazione 
. Un progetto che, come vi dimostreremo, costerà ai cittadini, nel corso di 10 anni, circa 6 milioni e mezzo di euro.

Ed ecco i protagonisti di questa storia.

SODANOIl sindaco Teresa Sodano, il vice sindaco Leo Cantarella, gli assessori Pippo Donzello, Giovanni Finocchiaro, Piero Mangano, Giovanni Spada e Fabio Cavallaro. Assente, in quella seduta di Giunta, l’assessore Francesco Longo.  Pochi mesi prima di quella importante seduta, l’Amministrazione comunale, aveva dato mandato alla dirigente della III Area ing.Pina Leonardi di predisporre un progetto di finanza per la gestione della pubblica illuminazione. Il procedimento proseguì senza intoppi con l’espletamento della gara, fino ad arrivare all’epilogo con l’individuazione del promotore che aveva sbaragliato gli altri due concorrenti alla gara,  ovvero una impresa di Linera, il cui titolare è il signor Rosario Fresta che, in quella circostanza, spese 70 mila euro per la predisposizione del piano operativo a corredo del progetto di finanza, acquistando – una volta avuta la certezza della sua nomina a promotore del progetto di finanza con diritto di prelazione –  anche circa 500 pali compresi di armature per la pubblica illuminazione, custoditi in un deposito.

Ma accadde l’impensabile. Secondo quanto si è appreso da fonti ben informate e confermate al Comune di Giarre, da Palermo, arrivò una proposta di progetto da parte di una nota azienda nazionale. Si trattava di una proposta operativa che, secondo quanto affermato dall’Amministrazione Sodano, avrebbe consentito un risparmio medio annuale del 50% rispetto ai costi fino a quel momento sostenuti dall’Ente comunale.

Senza alcuna gara, tre giorni dopo il recapito di quell’offerta, la Giunta, con la delibera n.163 del 23 dicembre 2009, approvò il progetto dell’azienda nazionale con affidamento diretto.

Il Comune di Giarre, si impegnò a pagare ala società nazionale 60 rate da 49 mila euro. Totale 2 milioni 940 mila euro.

L’operazione pubblica illuminazione/telegestione andò avanti e il 4 giugno 2010 venne siglata la determina dirigenziale della II Area per la fornitura di 80 quadri elettrici da dislocare sul territorio: 60 bimestri da 12 mila euro per un totale di 720 mila euro. E non era ancora finita. Infatti, senza  che le aree tecniche competenti ne fossero a conoscenza, III Area Lavori pubblici e la IV Area, Urbanistica, senza alcun visto tecnico, fu predisposta  una seconda determina dirigenziale, la n.134 del 12 maggio 2011, per l’approvazione del contratto del sistema della pubblica illuminazione.

Contratto per il quale il Comune di Giarre, per 10 anni, si è impegnato a pagare, a bimestre, circa 18 mila euro all’azienda nazionale e poco più di 10 mila euro ad un’altra società partner con sede operativa a Casteldaccia (Pa). Totale circa 28 mila euro a bimestre che, in 10 anni, totalizzano 1 milione 680 mila euro.

L’offerta per la manutenzione, consisteva nella gestione di 4 mila 114 punti luce presenti nel territorio comunale.

Per garantire la buona esecuzione del servizio di accertamento la società di Casteldaccia metteva a disposizione del Comune degli operatori specializzati, muniti di mezzo di trasporto. Il servizio di manutenzione prevedeva la cura periodica di tutte le apparecchiature elettriche e meccaniche costituenti gli impianti di illuminazione in consegna. La manutenzione di oltre 4 mila punti luce avrebbe comportato sulla carta l’impiego di una speciale task force tecnica per consentire la costante ottimizzazione degli impianti. Dunque, l’affare pubblica illuminazione ha un costo complessivo di oltre 5 milioni dieuro.

Sulla complessa vicenda emergono una serie di inquietanti interrogativi.

– Perché è stato annullato il Progetto di Finanza che era giunto alla sua fase conclusiva con l’individuazione  del migliore progetto presentato? Ovvero la ditta di Rosario Fresta con sede a Linera.

– E’ vero che mancherebbero i visti tecnici e le due aree tecniche sarebbero state debitamente tenute lontane dalla gestione dell’operazione?

Gazzettinonline e Niente Limiti, in data 5 marzo 2014, sono venuti in possesso di un documento straordinario che rendiamo pubblico e che – a nostro giudizio – mette in luce uno scenario inquietante.

In una intervista esclusiva concessaci parla per la prima volta l’imprenditore Rosario Fresta di Linera che si aggiudicò il progetto di Finanza, promosso dalla III Area Lavori pubblici per la pubblica illuminazione ma che, di fatto, nonostante l’aggiudicazione, ufficialmente comunicata all’impresa, fu invece tagliato fuori dall’intera operazione. Nella foto in basso, i pali della pubblica illuminazione acquistati dall’imprenditore Fresta dopo avere avuto la certezza dell’aggiudicazione dell’appalto.

PALI                                 

 

 

 

VIDEO DOCUMENTO ESCLUSIVO   

La testata Gazzettinonline e l’autore mettono a disposizione, qualora richiesto, dell’autorità competente, il materiale in loro possesso.  

TRAILERS GLI ILLUMINATI  

 

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