I carabinieri del Comando Provinciale di Catania hanno arrestato a Licata il latitante Francesco Rosta di Randazzo, elemento di spicco del clan Ragaglia di Randazzo e ricercato dal settembre 2014 (leggi l’articolo Randazzo, 8 arresti per mafia FOTO).
Il 22 settembre 2014 i carabinieri hanno eseguito otto ordinanze di custodia cautelare emesse dall’Ufficio del GIP presso il Tribunale di Catania su richiesta della Procura della Repubblica di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di altrettanti soggetti legati al clan mafioso dei “Ragaglia”, operante in Randazzo e zone limitrofe, ai quali sono contestati a vario titolo i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, furto, estorsione, usura e sequestro di persona; si tratta di un’associazione criminale armata legata alla famiglia catanese dei “Laudani” meglio nota come dei “Mussi ‘i ficurinia”, dedita a delitti contro la persona e il patrimonio, tutte attività finalizzate all’arricchimento del sodalizio, al controllo del territorio e all’acquisizione, controllo e gestione del tessuto economico locale.
Le indagini hanno avuto inizio nell’anno 2011 e si sono protratte sino al 2013, mesi in cui i carabinieri della Compagnia di Randazzo hanno monitorato, con indagini tecniche e di tipo tradizionale, le attività del sodalizio criminale e dei suoi associati. Le risultanze investigative hanno confermato in pieno la vitalità e l’operatività del clan, articolato nella classica struttura organizzata e verticistica il cui ruolo apicale è esercitato da Claudio Ragaglia, classe ’69, chiamato dagli altri sodali “Il Direttore”, affiancato nell’attività di direzione da Francesco Rosta, classe ’42.
Le indagini sviluppate hanno permesso di evidenziare il tentativo del gruppo criminale di assumere il controllo del territorio, oltre che col controllo di ogni attività illecita anche mediante l’accurata gestione dei rapporti con altri gruppi criminali limitrofi.
La forza intimidatrice del clan, specie in occasione del recupero delle somme concesse ad usura, si è manifestata con particolare violenza, tanto che, in uno degli episodi contestati, la vittima veniva sequestrata, obbligata a salire in auto e, una volta condotta in un casolare, legata, picchiata e minacciata di morte con una pistola.
I riscontri investigativi, caratterizzati anche da attività tecniche di intercettazioni ambientali e telefoniche, hanno permesso di ricostruire minuziosamente i ruoli e il vissuto criminale del clan, evidenziando anche la particolare accortezza degli associati nell’evitare i controlli delle forze dell’ordine.
La cattura di Francesco Rosta, ritenuto elemento di vertice del clan Ragaglia, articolazione dell’organizzazione mafiosa dei Laudani operante nel territorio di Randazzo, è stata effettuata, con l’ausilio dei colleghi del Raggruppamento Operativo Speciale e del Comando Provinciale di Agrigento, all’esito di un’attività d’indagine sviluppata dal Nucleo Investigativo di Catania fin dal settembre del 2014 che ha consentito di localizzarlo a Licata.
Mafia: arrestato il randazzese Francesco Rosta, latitante dal 2014
pubblicato il 13 giugno 2015 alle 13.41