Il sindaco di Giardini Naxos, Nello Lo Turco, si è recato a Palermo per sottoporre personalmente al Governatore la questione della riattivazione della tratta ferroviaria Taormina-Randazzo, che potrebbe migliorare l’offerta turistica e le opportunità di mobilità di un vasto comprensorio
Accompagnato dai parlamentari regionali Lino Leanza e Pippo Currenti, il sindaco di Giardini Naxos, Nello Lo Turco, ha incontrato nei giorni scorsi a Palermo il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, per discutere in merito alle possibilità di riattivazione della tratta ferroviaria Taormina-Randazzo onde arricchire l’offerta turistica del comprensorio taorminese-alcantariano.
Da quando, oltre vent’anni fa, la ferrovia dell’Alcantara, attraversata dalla “mitica” Littorina che dal 1959 collegava i Comuni di Taormina e Randazzo, è stata soppressa dalle Ferrovie dello Stato perché ritenuta “ramo secco” (ossia non conveniente dal punto di vista economico), i riflettori su di essa non si sono mai spenti: conferenze, dibattiti, tavole rotonde, interventi sulla stampa e sit-in sulle rotaie continuano a “sprecarsi”, nell’encomiabile intento di farla riattivare che spesso, però, si riduce a mero pretesto per dare “visibilità” a politici, rappresentanti di associazioni e “conferenzieri” vari. Per noi operatori dell’informazione della zona, poi, la “cara vecchia” Alcantara-Randazzo è uno di quegli argomenti “tappabuchi” e “per tutte le stagioni” da “riesumare” ogni qualvolta c’è carenza di “news” e non si sa di cosa scrivere.
La tratta ferroviaria dell’Alcantara, attraversata dalla “mitica” Littorina, è rimasta “in vita” per circa un trentennio: solennemente inaugurata nel 1959, venne soppressa negli Anni Ottanta perché ritenuta “ramo secco”, ossia non più produttiva per l’ente ferroviario nazionale, già avviatosi lungo il sentiero della privatizzazione. L’assurdo è che, proprio qualche mese prima della chiusura, tale tratta è stata interessata da costosissimi lavori di ammodernamento (per svariati miliardi di vecchie lire), tra cui l’automazione dei passaggi a livello. A che pro questo imponente sperpero di denaro pubblico visto che il destino della Taormina-Randazzo era già segnato?! Alla Corte dei Conti (organo deputato a giudicare sugli sprechi della pubblica amministrazione) l’ardua sentenza…
Il ritorno del “trenino” sulle rotaie che attraversano la Valle è oggi più che mai auspicabile: potrebbe incentivare l’arrivo di flussi turistici nell’entroterra taorminese, e per le popolazioni indigene costituirebbe una comodissima alternativa all’inquinante e rischioso traffico gommato (in estate, ad esempio, i cittadini di Francavilla e dintorni potrebbero concedersi il “piacere” di un “bagno” nel mare di Giardini Naxos senza bisogno di prendere l’automobile).
Ma, come accennavamo prima, questi inconfutabili “assiomi” sono ormai da decenni “cavalli di battaglia” di politici e conferenzieri nonché pretesti per iniziative convegnistiche con annessi… pranzi, cene, buffet e degustazioni di prodotti tipici locali. Risultati? A tutt’oggi, purtroppo, nessuno tranne una sfilza di lodevoli dichiarazioni d’intenti, protocolli d’intesa ed “impegni solenni” assunti dall’onorevole Tizio, dal sindaco Caio e dal presidente Sempronio.
Forse, in termini di mobilità locale e sviluppo turistico, una risposta efficace e concreta la darà il sistema recentemente messo a punto dal Gal “Terre dell’Etna e dell’Alcantara” ed incentrato su dei bus-navetta che, a partire dalle prossime settimane, faranno più volte al giorno la spola tra Randazzo, Taormina, il porto di Riposto ed i Comuni intermedi.
Rodolfo Amodeo
FOTO: una delle stazioni abbandonate della ferrovia dell’Alcantara e, nel riquadro, Nello Lo Turco