La “bacchetta” di Carbone conquista l’Albania -
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La “bacchetta” di Carbone conquista l’Albania

La “bacchetta” di Carbone conquista l’Albania

Il giovane direttore d’orchestra originario di Francavilla di Sicilia è reduce da un’applauditissima performance al prestigioso Teatro dell’Opera di Tirana, che gli ha affidato l’inaugurazione della stagione musicale 2015-2016. La bella storia di una brillante carriera artistica che ha preso le mosse dall’“umile” corpo bandistico della cittadina dell’Alcantara

Non conosce confini la ricercata bacchetta del direttore d’orchestra Paolo J. Carbone, originario di Francavilla di Sicilia, dove in tanti lo ricordano come giovanissimo maestro, durante gli Anni Novanta, del glorioso corpo bandistico locale “Vincenzo Bellini” nonché insegnante dell’annessa scuola musicale. Il virtuoso siciliano del podio, che in questi anni ha guidato prestigiose formazioni orchestrali in diverse città italiane ed all’estero, è reduce da un’esaltante performance al Teatro dell’Opera di Tirana, dove è stato invitato a dirigere il “Don Giovanni” di Wolfgang Amadeus Mozart, che ha inaugurato la nuova stagione concertistica dell’importante istituzione musicale albanese.

Il maestro Carbone aveva messo piede per la prima volta in quel teatro nello scorso mese di maggio, quando ha diretto il “Requiem Tedesco” di Johannes Brahms, facendosi particolarmente apprezzare dai vertici dell’ente operistico (tra cui dal direttore artistico Abigeila Voshtina, violinista concertista di grande talento conosciuta pure in Italia), i quali hanno pensato di affidargli anche la direzione dell’evento inaugurale della successiva stagione.

Per questo mozartiano “Don Giovanni”, Paolo J. Carbone ha sapientemente “inquadrato” un cast internazionale di alto livello artistico di cui facevano parte, tra gli altri, il baritono protagonista Armando Likaj, il regista Mariano Bauduin, il direttore del coro Dritan Lumshi nonché i giovani cantanti italiani Daniele Terenzi (nel ruolo di Leporello) e Marco Ciaponi (nel ruolo di Don Ottavio).

«Così come per il concerto che, sempre al Teatro dell’Opera di Tirana, avevo diretto cinque mesi fa – dichiara il maestro Carbone –, anche stavolta mi sono adoperato al massimo per instaurare una perfetta intesa con l’orchestra ed il coro, e ciò è stato molto apprezzato dal pubblico e dalla critica specializzata, a detta dei quali questo “Don Giovanni” si è rivelato un vero e proprio trionfo».

Per Paolo J. Carbone è questa la più recente gratificazione professionale, preceduta in questi anni da numerose altre non meno rilevanti.

Diplomatosi in Clarinetto al Conservatorio “Corelli” di Messina, il giovane musicista francavillese (ma nato a New York) ha proseguito i suoi studi al “Santa Cecilia” di Roma, dove ha conseguito con il massimo dei voti il diploma in Composizione, Musica Corale e Direzione di Coro, Strumentazione per Banda e Direzione d’Orchestra. E sempre nella Capitale si è pure laureato in Lettere Moderne.

Successivamente, seguito da maestri del calibro di Bruno Aprea, George Pehlivanian e Gianluigi Gelmetti, ha frequentato i corsi di alto perfezionamento in Direzione d’Orchestra all’Accademia Musicale “Jacopo Napoli” di Cava dei Tirreni (Salerno), in diverse prestigiose istituzioni musicali spagnole ed all’Accademia Chigiana di Siena, dove gli sono stati conferiti tre Diplomi di Merito e l’esclusivo Diploma d’Onore.

Dopo il debutto con l’Orchestra S. Cecilia di Roma, ha diretto in diverse città italiane ed all’estero parecchie importanti formazioni quali l’Orchestra Sinfonica di Ihjevsk, la Filarmonica di Lugansk, l’Orchestra Sinfonica di Kiev, l’Orchestra Sinfonica Iuventas, l’Orchestra Sinfonica di Valencia, l’Orchestra della Toscana, l’Orchestra Regionale del Veneto, la Roma Tre Orchestra, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, la Festival Orchestra di Sofia, l’Orchestra Sinfonica di Bari, l’Orchestra del Teatro Verdi di Trieste e la Filarmonica di Montecarlo.

In Sicilia ha impugnato più volte la bacchetta nell’ambito della kermesse regionale “Il Circuito del Mito”.

Sotto la sua direzione hanno suonato concertisti di fama internazionale come Steven Mead, Boris Belkin e Salvatore Accardo.

Assistente di Gianluigi Gelmetti (direttore d’orchestra e compositore di fama mondiale), il maestro Carbone ha acquisito una notevole esperienza nel repertorio operistico al Teatro dell’Opera di Roma, al Carlo Felice di Genova, al Teatro dei Rozzi di Siena, all’Opera di Montecarlo, al Konzerthaus di Berlino, al Regio di Parma, al Verdi di Trieste, al Théâtre du Capitole di Tolosa, al S. Carlo di Napoli, all’Opera Nikikai di Tokyo, al Politeama di Palermo, all’Opéra Royal de Wallonie di Liegi e con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.

Tre anni fa il popolarissimo attore e regista Carlo Verdone lo ha voluto accanto come direttore musicale sul set della sua “Cenerentola” (trasmessa dalla Rai).

Vincitore del premio “Monte dei Paschi di Siena”, Paolo J. Carbone è stato proclamato nel 2012 “miglior giovane direttore d’orchestra”.

Malgrado la brillante carriera “da far montar la testa”, questo giovane professionista della bacchetta conserva ancora quei modi umili e gentili tanto apprezzati da tutti coloro i quali lo hanno frequentato negli anni dell’infanzia ed adolescenziali.

E nonostante l’intensa attività concertistica in giro per il mondo, non ha mai dimenticato la “sua” Francavilla dove fa, non appena gli è possibile, ritorno per riabbracciare i genitori, i fratelli, gli amici ed i tanti musicanti del locale corpo bandistico, quell’umile “palestra” paesana dalla quale Paolo J. Carbone ha spiccato il volo per il suo straordinario “viaggio” alla conquista della Musa Euterpe.

Rodolfo Amodeo

Il M° Paolo J. Carbone con il cast del Don Giovanni di Mozart al Teatro dell'Opera di Tirana

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