Il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, stamattina ha ricevuto al COM di via Felice Paradiso i tecnici del Dipartimento nazionale e regionale di Protezione Civile, per valutare le maggiori criticità, dopo gli ultimi eventi calamitosi che hanno colpito la zona ionica della Sicilia ed effettuare un sopralluogo nel territorio, utile a verificare lo stato dei luoghi.
«Con gli ingegneri e i tecnici del dipartimento nazionale e regionale di Protezione Civile stiamo verificando lo stato dei luoghi e le criticità emerse a seguito degli eventi calamitosi di qualche settimana fa. Valuteremo innanzitutto le condizioni dei torrenti Lavinaio- Platani e Peschiera, la zona della Timpa in cui si è verificata la frana, all’altezza di Santa Tecla, la parte bassa di Capo Mulini e confidiamo nella possibilità che possano essere stanziate le risorse indispensabili per eliminare le criticità evidenti nel nostro territorio e in tutta l’area del catanese. Si tratta di interventi importanti per fronteggiare le maggiori cause di dissesto idrogeologico, che mettono a serio rischio la popolazione e il territorio, azioni che un comune non può sostenere da solo», dichiara Roberto Barbagallo.
Il Comune di Acireale ha presentato alla Regione Siciliana, la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità per gli “Eventi meteorologici avversi del 21,30,31 ottobre 2015- 01,02, novembre 2015”
Nella richiesta si legge: “In relazione agli eventi meteorologici di eccezionale intensità verificatisi il giorno 21 ottobre 2015 e nei seguenti giorni 30 e 31 ottobre 2015 e O l, 02 novembre 2015 che hanno interessato anche il territorio della Città di Acireale, questo Settore alla Protezione Civile ha attivato le proprie strutture operative al fine del superamento della situazione emergenziale. In particolare, le forti precipitazioni ed il conseguente aumento del livello delle acque, hanno comportato fenomeni di esondazione dei Torrenti Lavinaio -Platani e Peschiera, determinando danni alle abitazioni private ed alle infrastrutture viarie. Fermo restando le successive conclusioni legate agli ulteriori accertamenti tecnici, sono stati segnalati e/o accertati danni alle infrastrutture pubbliche e private”.
“Pertanto, alla luce di quanto sopra, si richiede l’attivazione delle procedure per il riconoscimento dello stato di calamità e/o dello stato di emergenza, il tutto finalizzato alla emanazione di Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri d’intesa con il Presidente della Regione, con cui siano individuati gli interventi urgenti, i fondi necessari, i relativi soggetti attuatori e le eventuali deroghe legislative necessarie per un rapido rientro nelle condizioni di ordinarietà”.
Nessuna notizia incoraggiante è arrivata dai tecnici del Dipartimento nazionale di Protezione Civile sullo riconoscimento dello stato di emergenza per la tromba d’aria del 5 novembre.
«Nel corso dell’incontro siamo tornati a parlare della calamità dello scorso 5 novembre. Purtroppo ci hanno fatto capire che ritengono sia ormai un capitolo chiuso, dalla loro relazione non emergerebbero criticità tanto importanti da ottenere il riconoscimento e la legge nazionale non garantisce i privati,- dichiara il sindaco-. Continuo a credere che la politica non abbia fatto la propria parte come avrebbe dovuto».
foto Fan City Acireale