La Commissione nazionale Antimafia è a Catania. Un vertice è in programma nei locali della Prefettura; qui è previsto un approfondimento sulle ultime operazioni antimafia portate a termine dalle forze dell’ordine con il coordinamento della Procura della Repubblica guidata da Giovanni Salvi. “Qui a Catania più che in altre parti delle regioni meridionali, quelle di tradizionale insediamento dei poteri mafiosi, si coglie lo stretto rapporto tra mafia ed economia”. Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi in prefettura a Catania, al termine delle audizioni con i componenti della commissione e i rappresentanti di forze dell’ordine, procura, Dda e Dia.
“Emergono anche con maggiore chiarezza rispetto ad altre realtà, anche di questa Sicilia – ha aggiunto – i due filoni, non paralleli ma tra di loro strettamente collegati,che sono quelli della mafia che agisce attraverso il racket, le estorsioni, la droga e il gioco d’azzardo e quant’altro, e l’altro filone, che è quello della straordinaria capacità di inserirsi nell’economia legale, ovvero la mafia imprenditrice, con una collaborazione di tutta la cosiddetta zona grigia che diventa sempre più purtroppo grigio scuro e che quindi ci impone di indagare, capire e conoscere ma anche di modificare, forse, anche gli aspetti normativi”. Per questo la Bindi dice che bisogna rincorrere la mafia sul terreno della modernizzazione. “Ci dobbiamo dotare di maggiori strumenti di prevenzione. Dobbiamo riuscire a seguire la mafia con nuovi metodi che usa abbondantemente in Sicilia e che le servono a penetrare negli appalti ed in tutti gli altri settori della pubblica amministrazione”.
>