Un indimenticabile Natale a Fondaco Motta per i cento anni di nonno Orlando Furioso -
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Un indimenticabile Natale a Fondaco Motta per i cento anni di nonno Orlando Furioso

Un indimenticabile Natale a Fondaco Motta per i cento anni di nonno Orlando Furioso

Ieri, nel giorno della Natività, ha tagliato l’invidiabile traguardo del secolo di vita l’umile e mingherlino, ma dal nome di battesimo alquanto altisonante, imprenditore edile Cottone. Per lui i solenni festeggiamenti che la moglie, i figli ed i nipoti gli hanno voluto dedicare ed a cui ha affettuosamente partecipato l’intera frazione di Motta Camastra

L’esser venuto al mondo il giorno di Natale ed il potersi fregiare di un nome di battesimo a dir poco “epico” hanno sicuramente portato fortuna al signor Orlando Furioso Cottone, il quale ieri, 25 dicembre 2015, ha tagliato l’invidiabile traguardo del secolo di vita. Il significativo compleanno è stato solennemente festeggiato a Fondaco Motta, frazione del Comune di Motta Camastra in cui il centenario risiede insieme alla moglie.

Per l’occasione, uno dei suoi accoglienti immobili è stato affettuosamente preso d’assalto dalla popolazione della borgata mottese, ma anche da amici dei centri viciniori ed, ovviamente, dai figli e dai nipoti del vegliardo, al quale il sindaco Claudio Bartucciotto, accompagnato dai suoi assessori e dal presidente del Consiglio Mariagrazia Granato, ha consegnato una grande e lucentissima targa ed un “diploma” a memoria dell’esaltante genetliaco.

Il primo cittadino mottese, dal canto suo, si è compiaciuto del fatto che festeggiamenti di questo tipo nel suo Comune sono sempre più ricorrenti in quanto, di recente, sia nella stessa frazione di Fondaco che nel centro del paese si sono registrati altri centesimi compleanni.

Agli auguri ufficiali hanno fatto seguito un ricco e gustoso buffet con l’immancabile torta finale e, “dulcis in fundo”, un suggestivo spettacolo di giochi pirotecnici.

E non è detto che le immagini ed i protagonisti dell’indimenticabile mega festa di compleanno di Orlando Furioso Cottone non approdino quanto prima sulle reti nazionali Mediaset: ieri sera, infatti, il tutto è stato scrupolosamente ripreso dalle telecamere (e persino da un sofisticatissimo drone) del noto regista-fotografo Gianni Muscolino, amico personale della famiglia Cottone ed ideatore del format “Il Boss del Prediciottesimo” cui dovrebbe seguirne un altro che il gettonato autore televisivo catanese vorrebbe incentrare su party e festeggiamenti in genere, come quello in onore del “nonnino” di Fondaco Motta.

A fare da impeccabili “cerimonieri” hanno provveduto i figli ed i nipoti del festeggiato ed, in particolare, i parrucchieri Cottone, operanti da oltre mezzo secolo a Catania (e sino a qualche anno fa anche a Giarre e Francavilla di Sicilia) ed affermatisi a livello nazionale come acconciatori dei “vip” (cantanti, attori, presentatori, ecc.) in diverse edizioni del Festival di Sanremo ed in popolarissimi programmi televisivi della Rai e di Mediaset.

Nel corso della memorabile serata, il nipote Orlando Cottone, visibilmente emozionato, ha ripercorso in sintesi la vita del coriaceo nonno.

Si è, così, appreso che i genitori di quest’ultimo avevano deciso di mettere al figlio il nome di  Orlando, ma l’impiegato dell’ufficio anagrafe del Comune di Roccella Valdemone (dove il centenario venne alla luce il giorno di Natale del 1915), essendo appassionato dell’Opera dei Pupi, con un colpo di penna aggiunse “Furioso”, in onore del leggendario paladino di Francia protagonista della “Chanson de Geste” e dei relativi adattamenti per gli spettacoli delle classiche marionette siciliane. In realtà, questo secondo nome imposto da quell’impiegato particolarmente “creativo”, ben poco ha avuto a che vedere con l’omino mingherlino e mite che è sempre stato Orlando Furioso Cottone, il quale, comunque, ha vissuto un’esistenza abbastanza movimentata ed, a volte, avventurosa.

Durante la Seconda Guerra Mondiale fu mandato come guardia carceraria a Torino, dove venne catturato dai tedeschi per essere spedito in un campo di concentramento in Germania. Ma all’altezza di Trento, nei pressi del confine, Cottone si lanciò temerariamente nel vuoto dal treno in corsa ed a piedi raggiunse Bologna, dove un suo compagno d’armi lo nascose su una locomotiva diretta a Napoli. Da qui, onde aggirare i vari posti di controllo, per far ritorno alla sua Fondaco Motta (allora, in gergo dialettale locale, denominata “U Funnucu” in quanto luogo di bivacco e ristoro per i carrettieri) dovette riprendere lo sfiancante percorso a piedi alla volta di Villa San Giovanni, dove non avendo soldi traghettò grazie al baratto dei suoi anfibi, per poi raggiungere l’agognata meta finale, dove ad aspettarlo con trepidazione c’era la moglie Rosa, alla quale i conoscenti avevano anticipato l’arrivo dell’amato marito, che la sposa, malconcio com’era dopo venticinque giorni trascorsi a vagare in lungo ed in largo per la penisola, stentò a riconoscere.

Non appena terminato il conflitto bellico, Orlando Furioso Cottone emigrò in Venezuela, dove rimase otto anni lavorando come costruttore di strade (all’edilizia si era accostato sin da giovanissimo nell’impresa di colui che successivamente sarebbe divenuto suo suocero) per poi rientrare in Italia. Qui, ed in particolare tra le province di Messina e Catania, ha costruito diversi edifici pubblici e privati, specializzandosi anche nella realizzazione di strutture particolari per la ristorazione, come cucine in muratura e forni a pietra, utilizzate a tutt’oggi in tanti locali che si sono avvalsi della sua apprezzata opera.

Lievemente debilitato da un problema di salute, che comunque è riuscito a superare, ha deciso di abbandonare con un certo anticipo la sua attività, anche per dedicarsi amorevolmente ai quattro nipotini, riversando loro tutte le attenzioni e tutto l’affetto che solo i nonni sanno dare.

«E mentre passavano gli anni – ha sottolineato con voce rotta dalla commozione il nipote Orlando – il nonno si chiedeva sempre se avrebbe avuto la fortuna di vedere i nipoti sposati. Ebbene: li ha visti ed è riuscito a conoscere anche i pronipoti! Ed a tutt’oggi continua a dispensare amore ed affetto alle nostre famiglie. Una cosa è certa: nonostante quel suo nome “battagliero”, nonno Orlando Furioso Cottone è stato, è e sempre sarà l’uomo della pace».

Rodolfo Amodeo

Orlando Furioso Cottone e la moglie attorniati da figli e nipoti Orlando Furioso Cottone e la moglie con il sindaco di Motta Camastra Claudio Bartucciotto

FOTO: alcuni momenti della festa di ieri sera per il centesimo compleanno di Orlando Furioso Cottone  

     

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