La cooperativa sociale “Ambiente e Benessere” di Mascali con propria nota trasmessa all’assessorato regionale della Famiglia, all’Ipab “Leonardo Marano” di Giarre e al Comune di Giarre, ha manifestato la propria disponibilità alla gestione della casa di Riposo Ipab “L. Marano” di Giarre.
La cooperativa mascalese ha appreso dell’incerto futuro della struttura assistenziale per la quale, nei giorni scorsi, il Comune di Giarre, ha ricevuto una nota ufficiale del Commissario straordinario nominato dalla Regione che, a seguito dei controlli effettuati sulla gestione della casa di riposo di via Luigi Orlando e, nella considerazione che i bilanci della stessa evidenziavano un disavanzo di 480 mila euro, proponeva la fusione dell’Ipab “L. Marano” con altro Ente o l’immediata chiusura della struttura.
La cooperativa sociale “Ambiente e Benessere” di Mascali che ha già in gestione a Giarre un centro di accoglienza per minori stranieri, proprio per scongiurare la chiusura di una importante e storica struttura assistenziale, come detto, con propria nota, ha dichiarato la propria disponibilità ad assumere la gestione della Casa di Riposo per anziani “Leonardo Marano” secondo una convenzione – da concordare con gli Enti Regione, Comune e Ipab, ciascuno per le rispettive competenze – che preveda: la conduzione in locazione dell’immobile sito in Giarre alla via Luigi Orlando n. 251, nonché degli arredi e delle attrezzature ivi presenti; il subentro della cooperativa Ambiente e Benessere nei contratti di assistenza agli anziani e nei rapporti di lavoro con il personale attualmente operante all’interno della Casa di riposo Marano.
La cooperativa sociale “Ambiente e Benessere” rimarca che, l’eventuale convenzione, nel caso in cui venisse attuata, consentirebbe di evitare la chiusura (che appare ormai imminente) della struttura; di non privare la popolazione locale dell’importante servizio socio-assistenziale finora garantito dalla stessa; di scongiurare la perdita di numerosi posti di lavoro, in un periodo già delicato dal punto di vista occupazionale; di evitare, infine, ulteriori spese a carico dell’IPAB ed anzi di far ottenere entrate finanziarie certe con cui far fronte ai molteplici debiti pregressi dell’Ente.