Commercianti “netturbini” a Francavilla -
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Commercianti “netturbini” a Francavilla

Commercianti “netturbini” a Francavilla

Sino a stamattina, diversi operatori economici della centralissima Via Vittorio Emanuele si sono visti costretti a provvedere loro stessi alla pulizia dei tratti di marciapiedi e di carreggiata antistanti ai rispettivi negozi in quanto gli operatori ecologici dell’Ato, pur facendosi vedere in zona, non espletano il compito lavorativo assegnatogli. Parecchi cittadini accusano, inoltre, disturbi agli occhi ed all’apparato respiratorio dovuti alla permanenza al suolo della cenere dell’Etna, piovuta nelle settimane scorse

Come annunciato qualche giorno fa dal sindaco Lino Monea attraverso le pagine del nostro giornale online, tra le prime novità dell’anno appena iniziato dovrebbe esserci l’avvio a Francavilla di Sicilia della nuova “A.R.O.” (Ambito di Raccolta Ottimale), ossia l’organismo comunale che prenderà il posto dell’Ato “Messina 4”, ormai in liquidazione, per quanto concerne la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. E la comunità francavillese, dal canto suo, ripone parecchie speranze in questo “cambio della guardia”, visto che anche nella cittadina dell’Alcantara i servizi offerti in questi anni dall’Ato (e non certo gratuitamente…) hanno lasciato parecchio a desiderare.

Fino a questa mattina si sono registrate le lamentele di diversi operatori economici della centralissima Via Vittorio Emanuele i quali, recandosi al lavoro nei rispettivi negozi, si sono ritrovati con gli antistanti marciapiedi e carreggiata costellati di cartacce e spazzatura varia (v. foto qui pubblicate) nonché della “solita” cenere dell’Etna piovuta nell’appena trascorso dicembre. A farsi portavoce dei loro malumori è Francesco Mamazza, titolare di una rivendita di capi d’abbigliamento ubicata a pochi metri da Piazza Annunziata.

«La cosa stranissima – fa notare il commerciante – è che tutti stamattina abbiamo visto con i nostri occhi un operatore ecologico passare da qui, ma sta di fatto che questa frequentatissima strada, sporca era e sporca è rimasta. A questo punto, a cominciare dal sottoscritto, abbiamo provveduto noi stessi esercenti, come del resto ormai siamo abituati a fare quasi ogni mattina, a munirci di scopa e paletta per rendere decoroso l’ingresso delle rispettive attività. In ogni caso, cartacce e rifiuti vari vengono solo spostati ed ammonticchiati in qualche angolo, e quando arriva una folata di vento tornano a sparpagliarsi sulla banchina e sul manto stradale.

«Avrei potuto capire tale disservizio in presenza di uno sciopero dei netturbini, ma, come prima sottolineavo, da qui i netturbini passano, solo che non fanno il loro dovere, malgrado lo stipendio da essi mensilmente percepito.

«Per quanto mi riguarda – dichiara provocatoriamente Francesco Mamazza – sono disposto a cessare la mia attività per essere… assunto dall’Ato o da chi per esso come operatore ecologico, visto che, di fatto, è questo un ruolo che io ed i miei colleghi di questo tratto di Francavilla espletiamo ormai quotidianamente per sopperire alle carenze altrui: a fronte di una retribuzione certa, sicuramente daremmo il massimo per far “brillare” il nostro paese, anziché lavorare svogliatamente e senza alcun senso di responsabilità, tanto per prendersi lo stipendio alla fine del mese. Ed, intanto, le varie tasse sulla spazzatura i francavillesi continuiamo a pagarle…».

Ma oltre ai commercianti di Via Vittorio Emanuele, a lamentarsi dello stato di degrado in cui versano le vie di Francavilla sono anche i tanti cittadini che, uscendo da casa, avvertono bruciore agli occhi e fastidi respiratori dovuti all’inalazione della polvere vulcanica di cui sono ancora cosparse le strade del paese nonostante la recente fase parossistica dell’Etna sia cessata da almeno un paio di settimane.

Pertanto, per una Francavilla “più pulita”, non resta che sperare nella tanto attesa nuova “Aro”, confidando nel frattempo nella misericordia di Madre Natura, e segnatamente di Giove Pluvio, affinché qualche provvidenziale abbondante acquazzone possa spazzare via in un colpo solo tutti gli svariati “corpi estranei” depositati al suolo.

Rodolfo Amodeo

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