VIDEO: L’IMBARAZZO PER L’ASSENZA DEL COMUNE
Tutti presenti. Tranne il Comune. Si è fatta parecchio notare l’assenza dell’amministrazione al vertice che ha fatto seguito stamane al sopralluogo negli alloggi popolari di via Carducci, cui hanno preso parte, oltre ad una delegazione di inquilini, i loro rappresentanti legali e tecnici, avv.Cristoforo Alessi e arch.Roberto Samperi, il direttore dei lavori, ing.Paolo Scravaglieri, il progettista arch.Giuseppe Ippolito, l’avv.Sandra Patanè e il geom.Salvatore Russo, in rappresentanza dell’impresa appaltatrice, l’ing.Salvatore Scandurra, collaudatore tecnico amministrativo.
Come dicevamo, nessun rappresentante del Comune. Neppure l’ultimo dei geometri dell’Ufficio tecnico. Non un solo assessore. Peggio: la dirigente tecnica-Ragioniera generale, Pina Leonardi, “rup” del Contratto di Quartiere, ha preferito dedicarsi ad altro, come se la questione degli alloggi di via Carducci, fosse un fatto da snobbare. Del resto, la dirigente tecnica Leonardi e la stessa Amministrazione, non hanno inteso assumere alcuna iniziativa sul centro sociale, realizzato al piano terra delle palazzine di via Carducci, consentendo, con la loro inerzia, la progressiva cannibalizzazione dei locali, teatro di una serie impressionante di furti. E dire che proprio il centro sociale e lo stesso teatro sono i motivi portanti che hanno determinato la concessione del finanziamento del Contratto di quartiere. L’assenza dei rappresentati comunali ha suscitato reazioni di stupore e indignazione. Gli stessi rappresentanti della direzione dei lavori, hanno apertamente manifestato il proprio imbarazzo. E pare che all’Ufficio tecnico vi sia stato nei giorni scorsi uno scontro durissimo tra la Leonardi e il geom.Russo dell’impresa appaltatrice – che non lascia sperare positivamente sul futuro del teatro – e stamattina, prima del sopralluogo, con lo stesso direttore dei lavori, Scravaglieri.
Al termine delle verifiche compiute nelle due nuove palazzine, è toccato proprio al direttore dei lavori, ing.Paolo Scravaglieri, elencare le numerose criticità oggetto di segnalazione e che sono state riscontrate: in primis la necessità di realizzare, a supporto delle due palazzine popolari, un bypass delle pompe di sollevamento idrico, al fine di ottenere un maggiore risparmio energetico.
Direttore dei lavori, collaudatore e rappresentanti dell’impresa hanno preso atto del mancato funzionamento degli ascensori e dei citofoni, mentre le infiltrazioni di acqua piovana nel corpo scala rappresentano concretamente un pericolo di scivolamento agli inquilini. La copiosa acqua piovana peraltro, in occasione di intensi eventi alluvionali, raggiunge anche la zona dei contatori elettrici, al piano terra dell’immobile con grave pregiudizio per i residenti. Nel lungo elenco di carenze riscontrate figurano, inoltre, la presenza impropria dei trasformatori nel vano contatori idrici non protetti, mentre si rende necessario provvedere alla chiusura della ringhiera al quarto piano in adiacenza ai vani tecnici. Inoltre, è stata riscontrata l’assenza delle “scossaline” coprigiunto nel solaio di copertura del quarto piano, mentre manca la scala pensile di accesso al sottotetto. Infine, si rende necessario verificare i vuoti della ringhiera scale nelle parti terminali.
VIDEO: L’ATTACCO FRONTALE DELL’AVV. PATANE’
I rappresentanti legale e tecnico dell’impressa appaltatrice, avv. Sandra Patanè e geom.Salvatore Russo, nel verbale che hanno sottoscritto, ribadiscono il rispettato della previsione progettuale. Sulla mancata attivazione dei due ascensori condominiali è stato rappresentata la necessità, da parte degli inquilini, di richiedere l’aumento della potenza fino a raggiungere quella necessaria per il funzionamento degli elevatori, “l’impresa – si legge nel verbale – si impegna a metterli in funzione subito dopo”.
Quanto agli impianti di citofonia non funzionanti è stata chiara la posizione dei rappresentanti dell’impresa appaltatrice: “le apparecchiature, prive di trasformatori, si sono guastate in quanto maldestramente collegate d direttamente ai contatori con un voltaggio a 220”. Gli oneri per il ripristino degli impianto sono a carico degli inquilini o del Comune proprietario dell’immobile.
Dal canto suo, l’avv.Sandra Patanè, ha evidenziato che la risoluzione delle rimanenti problematiche è subordinata alla ripresa dei cantieri nel teatro e alla ripresa del dialogo con l’Amministrazione. Il legale dell’impresa nell’intervista a Gazzettinonline, attacca frontalmente l’Amministrazione, auspicando una rapida soluzione della controversia.