La Polizia di Stato ha proceduto alla notifica (eseguita da personale del Servizio Centrale Operativo, delle Squadre Mobili di Catania e Siracusa, nonché da personale del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia e della Polizia di Frontiera di Roma – Fiumicino) di ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso in data 28.10.2014 dalla Procura Generale di Catania, a Sebastiano Brunno, 57 anni , pregiudicato, condannato alla pena dell’ergastolo per omicidio ed altri reati.
Il predetto è giunto con volo proveniente da Malta, località estera ove si trovava ristretto a seguito dell’arresto. Invero, come si ricorderà, BRUNNO Sebastiano, inteso “Neddu ‘a crapa”, latitante, era stato tratto in arresto la mattina del 2 ottobre 2014 nell’isola di Malta, ad esito di complesse indagini coordinate dalla D.D.A. di Catania e condotte dalle Squadre Mobili di Catania e Siracusa e del Servizio Centrale Operativo, con il contributo del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia.
BRUNNO, latitante dal mese di marzo 2009, inserito nell’”Elenco dei latitanti pericolosi“, era stato colpito da ordine di esecuzione per la carcerazione emesso in data 6.3.2009 dalla Procura Generale della Repubblica di Catania – Ufficio esecuzioni penali – dovendo espiare la pena dell’ergastolo, per associazione per delinquere di stampo mafioso ed omicidio in pregiudizio di Nicolò Agnello, avvenuto nell’aprile del 1992 a Lentini (SR), nell’ambito della faida tra le cosche mafiose antagoniste Nardo e Di Salvo.
Personale dei citati uffici, in collaborazione con la Polizia maltese, dopo avere localizzato l’abitazione utilizzata da Sebastiano Brunno, ubicata in località San Pawl Il Bahar, lo fermava su strada e, nella circostanza, il latitante esibiva una carta d’identità intestata ad un uomo palermitano di 49 anni.
La perquisizione eseguita dal personale operante permetteva di rinvenire la somma in contanti di euro 1.500, un computer portatile ed un telefonino cellulare con sim maltese.
Dopo un lungo appostamento all’esterno dell’abitazione, BRUNNO, dopo essere stato pedinato, veniva bloccato dai poliziotti, unitamente ad un amico; lo stesso si stava recando in una zona ove insistono numerosi ristoranti e pizzerie, nonché un casinò, asseritamente per pranzare.
Sebastiano Brunno, soggetto estremamente pericoloso, all’epoca dell’arresto era ritenuto il reggente dell’organizzazione mafiosa Nardo, operante nel comprensorio settentrionale della provincia di Siracusa, con interessi anche nel comune catanese di Scordia. La citata organizzazione è storicamente legata alla famiglia di Cosa nostra catanese – cosca Santapaola – Ercolano.