Si sono protratti fino le sedici di questo pomeriggio i lavori di ripristino dei cavi dell’elettrodotto Enel che alimenta i pozzi di approvvigionamento di acqua potabile della città, situati in contrada Santa Caterina.
Il furto, sicuramente commesso da un gruppo criminale specializzato e ben organizzato, si è consumato tra venerdì e sabato nelle contrade “Negritto” e “Santa Caterina”, lungo il margine della strada provinciale “Quota Mille”, a pochi metri dall’incrocio con la Ss. 284 (clicca e leggi Randazzo: maxi furto di rame nell’elettrodotto Enel. Disservizi nell’erogazione dell’acqua). L’Enel ha dovuto potenziare le squadre di operai per ultimare, con sollecitudine, l’intervento di messa in opera dei cavi, operazione risultata più impegnativa del previsto.
Complessivamente sono stati ripristinati circa tre chilometri di cavo in alluminio e acciaio da 54 mmq, lungo 900 metri di elettrodotto. Ristabilito il funzionamento della distribuzione dell’energia elettrica, sono state rimesse in funzione tutte le pompe di estrazione delle acque. Sindaco e tecnici comunali, pertanto, assicurano che entro la mattinata di domani (lunedì) il sistema di distribuzione dell’acqua potabile tornerà a pieno regime in tutti i quartieri.
Anche questa volta i ladri di “oro rosso” hanno colpito non solo le infrastrutture Enel, ma soprattutto la popolazione che è rimasta un intero weekend a secco con tutti i disagi che ne conseguono. In questo fine settimana, a causa dell’assoluta mancanza d’acqua, numerose sono state le famiglie che, non avendo una vasca di riserva, si sono ritrovate, ancora una volta, in condizioni igienico sanitarie precarie. Intanto, in città, monta la polemica contro l’amministrazione comunale che viene accusata di non avere un piano per l’emergenza idrica e un efficiente servizio di distribuzione a richiesta mediante autobotte.
Il sindaco di Randazzo, Michele Mangione, dal canto suo usa parole di elogio per gli operai e per i tecnici che hanno lavorato alacremente per ripristinare celermente l’impianto elettrico, ma è preoccupato per l’escalation criminale che sta colpendo la città e per le conseguenti ripercussioni sociali. “Temo che questo tipo di reato si possa reiterare nel territorio comunale – dichiara allarmato il sindaco – e per tale motivo ho chiesto al comando carabinieri di Randazzo di intensificare il controllo del territorio, specie nelle zone più vulnerabili e sensibili come l’impianto di sollevamento delle acque potabili. Certo – ammette il sindaco – l’amministrazione comunale dovrà rivedere la criticità dell’emergenza idrica, e in tal senso è nostra intenzione – afferma – intervenire sia sul gruppo elettrogeno di contrada “Santa Caterina”, ormai obsoleto, sia nel reperimento dei fondi necessari per l’installazione di un sistema di videosorveglianza a presidio dei siti sensibili”.
Gaetano Scarpignato