La Difesa di Melchiorre Fidelbo – rappresentata dagli avvocati Calogero Licata e Piero Granata – ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste o in subordine perché non costituisce reato.
Nel ricostruire la vicenda, gli avvocati definiscono il comportamento di Melchiorre Fidelbo “iperattivo” e il suo progetto per la Casa della Salute di Giarre “un taglio su misura per il territorio”.
Un modo di fare, quello di Fidelbo, che secondo Licata e Granata trova giustificazione nella conduzione dell’assessorato regionale alla Salute: personalità che si succedono alla carica di assessore senza farsi le consegne; dirigenti che non comunicano con gli assessori e viceversa. “Questo processo dimostra cosa non dovrebbe essere un’amministrazione pubblica”, commentano i difensori di Fidelbo al termine di ben oltre due ore di discussione.
A loro dire c’è di più, ovvero una legge finanziaria e un decreto ministeriale che non contengono indicazioni chiare ed esaustive per la concreta realizzazione di una Casa della Salute. Ecco allora entrare in scena il dottore Fidelbo ad istruire politici e dirigenti in fatto di innovativi servizi sanitari territoriali, dall’alto di una professionalità costruita molto tempo prima di decreti istitutivi le case della salute.
Se il Ministero è avaro di linee guida, l’avvocato Granata sciorina in Tribunale un fitto carteggio tra la Regione siciliana, l’Asp 3 di Catania e Melchiorre Fidelbo. In poche e semplici parole, esiste un flusso di email e lettere protocollate a dimostrare che i protagonisti di questa storia davano per scontato il sito di Giarre e la Solsamb S.r.l. come società erogatrice dei servizi.
La tesi della Difesa poggia su due premesse. La prima è una straordinaria competenza di Melchiorre Fidelbo, di portata tale da non trovare uguali sul territorio nazionale, per cui la Solsamb S.r.l. non conosce concorrenti. L’altra dovrebbe spiegarla l’allora ministro della Salute: se la Casa della Salute richiede competenze così “alte”, perché il decreto ministeriale scadeva in trenta giorni?
All’epoca dei fatti, il ministro della Salute era Livia Turco, l’esponente del Partito Democratico che insieme alla collega di partito, la senatrice Anna Finocchiaro, e all’assessore regionale alla Salute Massimo Russo, partecipò all’inaugurazione della Casa della Salute di Giarre.
Flora Bonaccorso