Il vicepresidente del Consiglio Comunale, Salvatore Turrisi, ha inviato una richiesta scritta al sindaco Giuseppe Intelisano affinché si doti una volta per tutte la popolosa borgata di un’adeguata illuminazione, la cui mancanza ha provocato negli ultimi tempi gravi incidenti stradali anche mortali
L’attuale vicepresidente del Consiglio Comunale di Calatabiano, Salvatore Turrisi, lotta da anni per spronare chi di competenza a rendere più sicura, tramite un’adeguata illuminazione, la Strada Statale 114 nel tratto che attraversa la frazione di Lapide Pasteria-Ponte Borea. Ma i suoi appelli al riguardo sono rimasti sino ad oggi inascoltati, mentre la transitatissima arteria, durante le ore notturne, continua ad essere teatro di incidenti anche mortali, come quello verificatosi in una tarda serata dello scorso dicembre, quando un’autovettura ha travolto ed ucciso un ciclista.
Stavolta, dunque, Turrisi ha preso carta e penna ed ha indirizzato un’espressa richiesta scritta al sindaco Giuseppe Intelisano e, per conoscenza, anche al presidente del civico consesso Salvatore Trovato, a tutti i consiglieri comunali ed all’Ufficio Tecnico.
«In Consiglio Comunale – scrive il vicepresidente – ho più volte segnalato che, durante le ore serali e notturne, buona parte di Via Lapide Nuova nord versa nell’oscurità, anche a causa di lampade ormai esaurite o totalmente mancanti. Oltremodo pericoloso è, in particolare, il tratto in curva, dove gli automobilisti continuano a sbattere.
«Eppure è fuor di dubbio che l’assenza di illuminazione, oltre ad essere un incentivo per i malintenzionati, è soprattutto un rischio per i cittadini, come si evince dai recenti spiacevolissimi episodi di cronaca locale.
«Si ignora il motivo per cui questa importante porzione del nostro territorio urbano continua a rimanere avvolta nelle tenebre, mentre è certo che il disagio derivante da tale situazione non può più continuare: al pari della manutenzione stradale e del decoro urbano complessivo, l’illuminazione è da ritenere a tutti gli effetti un servizio di pubblica utilità.
«Si chiede, pertanto, un sollecito intervento al fine di verificare lo stato dei lavori che, a seguito di un mio precedente interessamento presso il Dipartimento Anas di Catania, avevano ricevuto il nulla osta e che consentono di dotare il tratto di arteria in questione di tre corpi illuminanti».
In effetti, il problema della totale oscurità in cui versano diversi tratti della S.S. 114 (come il lungo rettilineo tra Fiumefreddo e Mascali) è da prendere in seria considerazione, anche perché capita sempre più di frequente di imbattersi in gente che, forse per tenersi in forma oppure per risparmiare carburante, li percorre a piedi o in bicicletta e, come se non bastasse, senza alcun segnale luminoso né giubbini catarifrangenti. In casi del genere, i fari delle auto consentono di avvistare questi pedoni o ciclisti nell’immediata prossimità, quando con la vettura lanciata a velocità è quasi un miracolo riuscire a scansarli, mentre con un’adeguata e diffusa illuminazione ci si potrebbe accorgere per tempo della loro presenza.
Rodolfo Amodeo