“La legalità è l’unica strada percorribile per assicurare la crescita dei territori”, è la dichiarazione del presidente dell’associazione antiracket ed antiusura “Libera Impresa”, Rosario Cunsolo, in vista dell’apertura dello sportello in sostegno delle vittime del pizzo a Biancavilla.
L’inaugurazione è fissata per giorno 10 marzo, alle 18.00, nei locali di Villa delle Favare, alla presenza del Procuratore Capo facente funzione del Tribunale di Catania, Michelangelo Patanè, il Prefetto Maria Guia Federico ed esponenti delle Forze dell’Ordine. I locali, messi a disposizione in comodato d’uso dall’Amministrazione Comunale, saranno gestiti dall’associazione in questione che è già presente, tra l’altro, nei vicini Comuni di Adrano, Santa Maria di Licodia e Belpasso.
“Iniziative come questa vanno agevolate ed incoraggiate e noi lo abbiamo sempre fatto – afferma il sindaco di Biancavilla, Giuseppe Glorioso -. Due anni fa la delibera di Giunta con la quale si decideva di azzerare le imposte comunali per tutti quei commercianti che trovano il coraggio di denunciare le richieste di pizzo. Adesso abbiamo portato un atto preciso in Assise predisponendo nel bilancio delle somme per l’apertura dello sportello antiracket, ciò soprattutto grazie all’impulso del consigliere d’opposizione di Fratelli d’Italia, Marco Cantarella con il quale abbiamo lavorato in sinergia su questa tematica. In sinergia anche con le Forze dell’Ordine, con la Prefettura e con l’associazione Libera impresa la quale dovrà sostanzialmente dare assistenza a 360 gradi a tutti i commercianti ed artigiani della città anche in materia di facilitazioni di accesso al credito. Dunque non si tratta solo delle denunce di estorsione ma anche dell’avere vicino un’associazione che può consigliare sulle varie agevolazioni che chi denuncia può ottenere. È un segnale forte che vogliamo lanciare ed è un segnale di unione politica poiché è una battaglia che tutte le forze politiche biancavillesi vogliono condurre”.
– C’è poi la notizia della ristrutturazione e ampliamento degli alloggi della Stazione dei Carabinieri, che magari permetteranno l’aumento dei militari in servizio, ma anche la vostra proposta di intitolare, non a caso, la Caserma al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Insomma si punta tutto sull’abbattere i muri dell’omertà, sulla cultura della legalità e sicurezza in una zona calda come questa?
“Sì, si cerca di lavorare su tutti i fronti, attraverso il potenziamento della Caserma nella speranza che si possa puntare all’aumento del personale. Locali più confortevoli che credo possano essere inaugurati già a maggio ed ora resta da vedere se la nostra proposta di intitolazione della Stazione al Generale Dalla Chiesa verrà o meno accettata dall’Arma. Noi vogliamo far sentire alla gente che le istituzioni ci sono e sono vicine a tutti i cittadini per bene. Perché se la gente – vittime d’usura e non solo – capisce che le istituzioni sono presenti allora si innesca un meccanismo virtuoso di fiducia reciproca. Questo è quello che stiamo cercando di fare”.
Alice Vaccaro