Figura anche un uomo di origini catanesi tra le nove persone arrestate, ad opera dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato di Torino, a conclusione di una difficile quanto fruttuosa serie di indagini su un traffico di droga, medicinali e telefonini che, dall’esterno, venivano introdotti nel carcere “Le Vallette”, del capoluogo piemontese.
Parliamo del 31enne Antonio Micci che, con altre otto persone, è finito in manette nell’ambito del filone investigativo denominato “Operazione Vallette”.
Per Micci e per gli tutti altri soggetti coinvolti, le accuse sono gravissime. Si va dalla corruzione, all’induzione alla corruzione, dalla detenzione alla cessione di sostanze stupefacenti.
I fatti risalgono alla prima metà dello scorso anno. Ingenti quantitativi di droga e medicinali, nonché un certo numero di telefoni portatili, con la complicità di alcuni dipendenti della stessa struttura penitenziaria (di questi, uno è stato ammanettato, mentre tre sono indagati) venivano fatti entrare in carcere e posti nelle disponibilità dei detenuti.
Le prime mosse degli inquirenti risalgono ad un anno fa, quando alcuni agenti di Polizia Penitenziaria in forza al carcere stesso denunciarono l’anomalo traffico. A ricostruire, nei minimi dettagli, i movimenti di tutti gli arrestati e i loro ruoli nell’azione criminosa, nonché la varie metodiche che utilizzavano per introdurre in carcere gli illeciti materiali che trafficavano (si pensi che, una su tutte, i “furbastri” finiti in gattabuia, al fine di scavalcare i controlli, si servivano perfino di fionde, con le quali lanciavano ai detenuti le loro cose) all’interno del perimetro carcerario.
La maggior parte delle volte, però, la droga, i medicinali e i telefonini “incriminati” erano veicolati all’interno delle mura carcerarie dagli stessi addetti ed anche da alcuni dipendenti di ditte esterne, che approfittavano del loro ruolo e della loro posizione al fine di portare avanti il loro progetto criminoso.
Posto che, nel corso dell’inchiesta che ne è scaturita, sono stati recuperati e sequestrati hashish, cinquanta grammi di eroina, una decina telefoni cellulari, un consistente numero di caricabatterie per telefoni portatili, medicinali di vario tipo ed altri aggeggi assolutamente vietati, per il luogo in cui sono stati rinvenuti, dal vigente Regolamento di Polizia Carceraria, con Micci, sono stati arrestati anche il 60enne barese Leonardo Cici, dipendente del Corpo di Polizia Penitenziaria de “Le Vallette”, i bosniaci Ismet e Fadila Sulejmanovic, rispettivamente di 27 e 43 anni, il 27enne Antonio Dimeo, di Torino, e Simona Linguaglossa (per lei, è stata disposto il beneficio degli arresti domiciliari), anche lei torinese di 27 anni.
Mancano all’appello nomi di due detenuti e di un addetto alla manutenzione delle caldaie, su cui le autorità investigative hanno preferito mantenere il riserbo.
Daniele Palazzo