L’Istituto Scolastico Comprensivo, guidato dalla dirigente Angela Mancuso, ha aderito ad un progetto mirato alla conservazione della memoria di tutte quelle personalità che, anche nell’umiltà e nel silenzio, si sono opposte alle ingiustizie ed ai totalitarismi, così come a suo tempo fecero le coraggiose panificatrici del Comune dell’Alcantara, cui questa mattina è stata dedicata la piantumazione di un albero di alloro in Via Libertà
Circa un anno fa, lo studioso locale Angelo Pirri dava alle stampe la sua pregevole pubblicazione “Francavilla nella Storia di Sicilia”, corposo ed esaustivo excursus sul glorioso passato della cittadina dell’Alcantara, dalla preistoria ai nostri giorni. L’opera in questione ha avuto, tra l’altro, il merito di riportare alla memoria dei più anziani e di far conoscere alle nuove generazioni tre figure di donne francavillesi accomunate dallo stesso lavoro nonché da un’indole generosa ed eroica, ossia le tre fornaie del paese Giuseppa Filippello, Maria Scuderi e Francesca Silvestro (rispettivamente soprannominate Donna Peppa ‘a Calasciuna, ‘a Timpuna e Donna Francisca ‘a Santoro).
Come ha ben evidenziato il Pirri al capitolo 54 del suo volume, in quegli anni bui e difficili del secolo scorso, all’insegna di conflitti bellici e di pane razionato con le tessere annonarie, il ruolo ricoperto da queste tre ardite donne nel contesto sociale francavillese è stato di grande rilevanza in quanto nella loro quotidiana attività lavorativa esse si sforzavano di venire incontro alle esigenze dei tanti compaesani indigenti che non avevano i soldi per comprarsi il pane, anche a rischio di violare la severa normativa fascista che limitava l’acquisto del fondamentale alimento.
Ed a seguito di un errore nella gestione delle tessere annonarie, le tre panificatrici finirono sotto processo presso il Tribunale di Messina, ma l’appassionata arringa del giovane e valente avvocato Luigi Ragno riuscì a farle assolvere con formula piena. Quel giorno, l’aula giudiziaria peloritana era stracolma di francavillesi, recatisi in massa nel capoluogo per manifestare il loro immenso affetto e la loro sincera solidarietà verso le benemerite concittadine, che negli anni della guerra rischiarono anche la vita sotto i bombardamenti pur di continuare a recarsi nei rispettivi forni per esercitare la loro preziosa attività.
Tornando all’efficacissima difesa imbastita dall’avvocato Ragno, a toccare i cuori dei giudici messinesi fu, in particolare, il seguente passo: «Signor Presidente, Signori Giurati, osservate queste donne dal volto color cenere e bruciate dal fuoco, strette tra loro come un fascio di canne sballottate dal vento. Eroine, lavoratrici indefesse e generose benefattrici». Ebbene: da questa mattina tali intense ed illuminanti espressioni sono confluite in una targa commemorativa apposta accanto ad un albero d’alloro messo a dimora in un’aiuola di Via Libertà, prospiciente il plesso della Scuola Media di Francavilla di Sicilia, a perenne ricordo delle generosissime tre fornaie.
La lodevole iniziativa si deve all’Istituto Comprensivo francavillese in collaborazione con la locale sezione dell’associazione internazionale “Fidapa”, l’Amministrazione Comunale e l’associazione nazionale “Toponomastica Femminile”. Quest’ultima, in particolare, si prefigge l’obiettivo di far sì che strade, piazze e luoghi pubblici in genere vengano intitolati a figure femminili onde compensare l’evidente sessismo che sino ad oggi ha caratterizzato tale ambito, tra l’altro “invaso” dagli eroi (non si sa sino a che punto…) risorgimentali (come si evince dalle in ogni dove immancabili Via Vittorio Emanuele, Via Nino Bixio, Viale Mazzini, Piazza Garibaldi, ecc.).
L’evento di stamattina si inquadrava, per l’esattezza, nel progetto “Un Giardino delle Giuste e dei Giusti in ogni Scuola”, promosso da “Toponomastica Femminile” e convintamente sposato dalla F.N.I.S.M. (Federazione Nazionale Insegnanti), evocante quel “Giardino dei Giusti tra le Nazioni” realizzato nel 1960 presso il museo “Yad Vashem” di Gerusalemme per ricordare, attraverso la piantumazione di alberi tipica della tradizione ebraica, coloro che nel mondo si sono opposti ai crimini contro l’umanità ed ai totalitarismi, proprio come, sia pur nel loro piccolo, hanno fatto le intrepidi fornaie di Francavilla aggirando, nell’ambito del loro lavoro, le intransigenti e disumane regole imposte dal Fascismo.
La messa a dimora della pianta d’alloro è stata simbolicamente effettuata dal primo cittadino francavillese Lino Monea, dalla dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Angela Mancuso, dalla presidente della Fidapa Maria Teresa Guidotto, dall’insegnante Maria Giurrandino, dall’assessore comunale alla pubblica istruzione Claudia Russotti, da una rappresentante degli studenti, da alcuni discendenti delle tre fornaie e da colui cui va riconosciuto il merito di aver fatto “riscoprire” queste ultime, ossia Angelo Pirri, autore di “Francavilla nella Storia di Sicilia” (nonché stimato dirigente di banca in pensione).
La piantumazione è stata preceduta da una gradevole cerimonia introduttiva, svoltasi nel cortile esterno della scuola media, nel corso della quale il sindaco Monea ha preannunciato l’intenzione di avviare l’iter per l’intitolazione di alcuni spazi pubblici di Francavilla ad altre benemerite compiante personalità locali, con particolare riguardo proprio alle esponenti del gentil sesso «in quanto – ha sottolineato il primo cittadino – a fare la Storia non sono solo i cosiddetti “uomini illustri”, ma anche tante donne che, come le nostre tre fornaie, col loro lavoro silenzioso ed umile e sia pur in un ambito circoscritto di territorio, hanno segnato un’epoca».
Ai saluti delle autorità hanno fatto seguito alcune performance canore e musicali degli studenti, una cui rappresentanza ha anche declamato le pagine del libro di Angelo Pirri dedicate alle protagoniste della significativa mattinata.
Rodolfo Amodeo
FOTO PRINCIPALE: amministratori comunali, dirigenti scolastici, insegnanti e discendenti delle tre fornaie alla cerimonia di questa mattina all’Istituto Comprensivo di Francavilla di Sicilia