Le indagini avviate nel marzo del 2015 sulla gestione dell’impianto di depurazione di Mascali volgono al termine. In questi giorni sono state notificate le proroghe delle indagini preliminari per alcuni degli indagati coinvolti nella corposa inchiesta. Gli inquirenti, si apprende, necessitano di maggiore tempo per valutare le risultanze complessive delle indagini e perché queste coinvolgono molti altri soggetti e con ruoli diversificati. Complessivamente sarebbero una ventina i soggetti chiamati a vario titolo nell’inchiesta che, sul fronte politico-amministrativo, ha impresso una accelerazione sulle misure da adottare per migliorare l’efficienza dell’impianto di depurazione di Sant’Anna di Mascali (nella foto esclusiva di Gazzettinonline sotto).
Frenetica è stata in questi mesi l’attività del consiglio di amministrazione del consorzio che ha richiesto con propria nota ai sindaci dei cinque Comuni consorziati di non rilasciare ulteriori autorizzazioni allo scarico in fognatura e comunque consentire attività che possano dare luogo ad ulteriori incrementi di portate di depurazione, mentre è di questi giorni la notizia dell’accoglimento, da parte della Regione, della proposta progettuale avanzata dal consorzio di finanziare l’acquisto e l’attivazione di due flottatori in grado di implementare significativamente il ciclo depurativo. Un intervento da realizzarsi in tempi brevi, una volta ottenuta la somma necessaria (circa 800 mila euro – spesa da ripartirsi tra i Comuni consorziati) e che prescindono dalla realizzazione del terzo modulo con tempi e costi differenti.