Si è riunita lunedì la II Commissione Consiliare Permanente Bilancio e Finanze, composta dai consiglieri Paolo Virzì, Valentina Gullotta, Agata Cardillo, Veronica Musumeci e Carmelo Caltabiano, per l’avvio di un’indagine conoscitiva per la verifica della correttezza delle procedure di bollettazione delle utenze idriche comunali le cui fatture con cifre esorbitanti sono state recapitate agli utenti del Comune di Mascali nei giorni scorsi.
Il consigliere Caltabiano fa presente che “nelle bollette è indicato un periodo di riferimento dal primo di gennaio del 2015 al giorno della fatturazione, avvenuto tra ottobre e dicembre 2015, quando invece il nuovo sistema di fatturazione prevede un pagamento a consumo in un preciso intervallo di tempo non superiore a sei mesi”.
“La fatturazione così formulata – chiarisce Caltabiano – risulta essere erronea e non corrispondente al regolamento; pertanto sarebbe stato opportuno e corretto elaborare fatturazioni che chiudessero a conguaglio il sistema di calcolo previsto dal previgente regolamento. Pertanto il nuovo regolamento avrebbe dovuto prevedere la gestione di un periodo transitorio al fine di verificare il corretto funzionamento in tutte le utenze dell’acquedotto dei misuratori e la successiva misurazione di due lettura, per consentire la corretta applicazione del regolamento ora vigente, al fine di evitare la possibilità di un contenzioso”.
Il sindaco Luigi Messina, presente alla riunione II Commissione, spiega che “attualmente i pagamenti delle bollette sono sospesi al fine di analizzare il problema assieme alla ditta che si occupa del sistema di fatturazione convocata per oggi, mercoledì 2 marzo”.
Il sindaco Messina aggiunge che, per semplificare, “aumenterebbe il canone diminuendo quella parte della tariffa che prevede uno scaglione massimo di euro 1,60 a metro cubo ad un importo nettamente inferiore che comporterebbe una notevole riduzione dell’importo di ogni singola bolletta”.
“In ogni caso – spiega ancora il sindaco Messina – prima di procedere con le varie ipotesi applicative, è doveroso parlare con la ditta e ottenere tutte le informazioni e la documentazione necessaria per trovare una soluzione al problema delle procedure di bollettazione delle utenze idriche comunali. Il principio è che i costi sostenuti per la gestione e l’approvvigionamento dell’acqua devono essere a carico dei cittadini così come previsto per legge e in ogni caso deve essere rivisto il piano tariffario che era stato approvato dall’allora Commissione Straordinaria e che l’Amministrazione si è ritrovata”.
Angela Di Francisca