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Graniti non dimentica le sorelle Caudo

Graniti non dimentica le sorelle Caudo

Nel secolo scorso condivisero generosamente le loro ricchezze con i poveri del paese, adibendo anche un salone della loro abitazione ad asilo e mensa per i figli dei contadini. A loro perenne memoria è stato adesso piantato un albero di melograno nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Un Giardino delle Giuste e dei Giusti in ogni Scuola”

Dopo quelle di Francavilla di Sicilia, anche le scolaresche del Comune di Graniti hanno partecipato al progetto “Un Giardino delle Giuste e dei Giusti in ogni Scuola”, promosso dall’associazione nazionale “Toponomastica Femminile” ed ispirato a quel “Giardino dei Giusti tra le Nazioni” realizzato nel 1960 presso il museo “Yad Vashem” di Gerusalemme per ricordare, attraverso la piantumazione di alberi tipica della tradizione ebraica, persone benemerite distintesi per altruismo ed impegno sociale. Per quanto concerne la Valle dell’Alcantara, l’iniziativa è stata convintamente sposata dall’Istituto Comprensivo di Francavilla, guidato dalla dirigente Angela Mancuso, in collaborazione con la locale sezione dell’associazione femminile Fidapa, attualmente presieduta da Maria Teresa Guidotto.

Così, dopo aver messo a dimora nei giorni scorsi una pianta di alloro dinnanzi al plesso delle scuole medie francavillesi in memoria di tre coraggiose fornaie della cittadina dell’Alcantara, ieri è stata la volta del Comune di Graniti (anch’esso rientrante nella sfera di competenza dell’Istituto Comprensivo di Francavilla) dove nello spazio antistante al locale plesso scolastico è stato piantato un albero di melograno a perenne ricordo delle sorelle Lucia e Carmelina Caudo, vissute tra la fine del 1800 e la prima metà del ‘900. Esse si distinsero quanto a generosità verso i più piccoli e la gente bisognosa del loro paese.

La loro famiglia era una delle più benestanti di Graniti per via dei vasti possedimenti terrieri che producevano ogni ben di Dio, dando lavoro a tanta gente del luogo. Ma le due religiosissime sorelle, anziché pensare a vivere egoisticamente negli agi e nel lusso, si consacrarono all’Ordine dei Carmelitani e misero la loro casa a disposizione delle persone indigenti e dei figli dei contadini, adibendo addirittura un salone ad asilo e mensa. Appassionate di ricamo, Lucia e Carmelina realizzarono anche il corredo sacro per la loro parrocchia utilizzando la seta che esse stesse producevano (tramite la filanda di Fiumefreddo di Sicilia) essendosi cimentate nell’allevamento dell’apposito baco in un giardino attiguo alla loro abitazione. Molto religioso era pure il fratello maggiore Vincenzo Caudo, divenuto colto sacerdote (è stato autore di una Grammatica greca e latina adottata in tutte le scuole di Messina dell’epoca, fraterno amico di Don Luigi Sturzo e fondatore del settimanale cattolico “La Scintilla”) cui, negli anni passati, è stata intitolata una via di Graniti.

Nel corso delle cerimonia di messa a dimora del melograno in memoria delle benemerite sorelle granitesi, hanno preso la parola il sindaco Paolino Lo Giudice, la dirigente scolastica Angela Mancuso, la presidente della Fidapa francavillese Maria Teresa Guidotto, l’insegnante Letizia Foti ed il dott. Michele Caudo in rappresentanza della famiglia di Lucia e Carmelina.

In perfetta sintonia con la “mission” del progetto “Un Giardino delle Giuste e dei Giusti in ogni Scuola”, coordinato a livello regionale dalla docente Pina Arena, pure le giovani generazioni di granitesi si sono così potute rendere conto che a fare la Storia non sono solo i cosiddetti “eroi” ed “uomini illustri” studiati sui banchi di scuola e “pompati” dai mass media, ma anche tante persone che, come le sorelle Caudo, col loro impegno silenzioso ed umile e sia pur in un ambito circoscritto di territorio, hanno segnato in positivo un’epoca.

Rodolfo Amodeo

 GRANITI, la targa commemorativa delle sorelle Caudo

FOTO: nella principale il sindaco di Graniti, Paolino Lo Giudice, con dirigenti scolastici, insegnanti, rappresentanti della Fidapa di Francavilla e discendenti delle sorelle Caudo in occasione della messa a dimora del melograno in memoria di queste ultime; nell’altra la targa commemorativa dedicata alle due generose benefattrici

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