Catania e mafia: le donne dei Carcagnusi e quando D’Aquino doveva uccidere Nuccio Mazzei -
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Catania e mafia: le donne dei Carcagnusi e quando D’Aquino doveva uccidere Nuccio Mazzei

Catania e mafia: le donne dei Carcagnusi e quando D’Aquino doveva uccidere Nuccio Mazzei

In uno dei diversi procedimenti penali che vedono indagato il boss del clan dei Carcagnusi, Sebastiano (detto Nuccio) Mazzei, l’avvocato Francesco Antille, che cura la difesa di Nuccio, ha criticato l’andamento dell’esame condotto oggi dal PM Tiziana Laudani a due collaboratori di giustizia, ovvero Gaetano D’Aquino (questi militò prima nel clan Pillera, poi nel clan Cappello) e Ignazio Barbagallo (per diversi anni ricoprì un incarico di rilievo nel clan di Benedetto Santapaola).

L’udienza è andata così: finito il controesame degli avvocati, il PM ha continuato ad interrogare i collaboratori, suscitando la richiesta di Antille ad essere autorizzato a formulare altre domande, in nome delle ragioni della Difesa. Dinanzi al secco diniego del Presidente della Corte, il dottore Rosario Grasso, l’avvocato Antille e il collega avvocato Giuseppe Rapisarda hanno dichiarato di riservarsi di impugnare l’esame del PM Tiziana Laudani.

Oltre la questione di principio, l’udienza di oggi, martedì 15 marzo, ha fatto emergere il ruolo delle donne della famiglia di Sebastiano Mazzei. Gaetano D’Aquino ha infatti chiamato “staffettiste” tanto la mamma (Rosa Morace) quanto la sorella di Nuccio.

Le staffettiste, secondo la spiegazione di D’Aquino, sono donne del clan che vigilano sul territorio dove deve svolgersi un’azione. Rosa Morace, accompagnata dalla figlia, era solita controllare le strade che da lì a poco avrebbe percorso Nuccio.

Ma lo stesso D’Aquino ha aggiunto che Sebastiano Mazzei non è stato vittima di un agguato perché proprio lui si è rifiutato di aprire il fuoco. Erano stati curati persino i particolari dell’omicidio: una domenica mattina, appena Nuccio usciva di casa per recarsi, come ogni fine settimana, nel bar dove comprava delle paste. Gaetano D’Aquino si avvicinò a Sebastiano, ma non diede seguito all’ordine ricevuto.

Flora Bonaccorso

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