La chiusura di fatto dell’ospedale di Giarre, rappresenta l’epilogo di un processo di smantellamento di strutture e servizi che, a seguito di mascherate razionalizzazioni ed esigenze di bilancio, ha compromesso una già debole rete assistenziale. In una nota di Cgil Sanità a firma di Anglo Melita indirizzata alla direzione generale dell’Asp si ribadisce che le poche strutture rimaste, permangono fatiscenti, poco funzionali, prive degli standard minimi di accoglienza e comfort, a fronte di ingenti somme spese in approssimativi interventi strutturali, come è avvenuto nel vecchio presidio ospedaliero di Giarre o nell’ex ospedale di Linguaglossa.
La sede dell’Unità Operativa di Assistenza Sanitaria di Base (ex INAM di Giarre) ubicata in pieno centro, nata per accogliere servizi ambulatoriali con spazi e dislocazione dei locali ancora oggi funzionali, rappresenta un polo sanitario ancora oggi strategicamente importante per la città ed i paesi limitrofi. Se potenziata nelle risorse umane ed ammodernata nelle attrezzature,potrebbe concorrere notevolmente alla riduzione delle liste di attesa per molte branche specialistiche. Cgil propone una serie di misure allo scopo di migliorare la risposta sanitaria di questo servizio poliambulatoriale: “una manutenzione dal punto di vista igienico – sanitario dei locali ; ammodernamento dell’arredo sanitario; acquisto nuovo ecografo ed ecodoppler per le branche specialistiche di Ecografia e Angiologia. E inoltre: il potenziamento e ammodernamento delle attrezzature delle branche specialistiche di Odontoiatria , Dermatologia, Otorino; acquisto ecocardiografo per le branche specialistiche di Cardiologia e Medicina dello sport; assegnazione personale tecnico di radiologia per il servizio di mammografia (da recente ripristinato) presupposto indispensabile per garantirne la effettiva funzionalità ; incremento del personale infermieristico al fine di supportare tutte le attività e le prestazioni ambulatoriali comprese quelle delle altre branche specialistiche presenti, quali: Ortopedia, Neurologia, Reumatologia, Fisiatria”.
Secondo la Cgil i locali dell’ex Inam “potrebbero accogliere il servizio di Guardia medica attualmente distante dal centro città e, con una adeguata organizzazione, potrebbe rispondere alle esigenze di ambulatori attrezzati e funzionali necessari per l’attività intra-moenia.
E0 necessario che l’Azienda – conclude la nota sindacale – inizi a dare risposte concrete ai cittadini di questo territorio che, da troppo tempo, subiscono e pagano per le scelte sbagliate della politica e degli organi gestionali”.