La locale compagnia teatrale “Chiddi da Vina” ha portato in scena nello scorso fine settimana un’applauditissima versione di “Non ti pago”, esilarante ma al contempo significativa commedia del grande drammaturgo napoletano, che la regista Annamaria Puglisi ha ambientato tra i luoghi ed i personaggi della cittadina dell’Alcantara
Malgrado i tempi di apatia e disimpegno sociale, non si è per nulla sopito lo spirito istrionico della comunità francavillese, che ha sempre espresso applauditissime compagnie filodrammatiche amatoriali e talentuosi giovani e meno giovani “showman”, per molti dei quali un’eccellente “palestra” continua ad essere il caratteristico e farsesco Carnevale celebrato ogni anno nella cittadina dell’Alcantara. Così, per due serate dell’appena trascorso fine settimana, Francavilla ha visto rinverdire i fasti dei suoi gloriosi trascorsi teatrali con la messa in scena, ad opera della locale compagnia “Chiddi da Vina”, della celebre commedia di Eduardo De Filippo “Non ti pago”, abilmente adattata dalla regista Annamaria Puglisi alla realtà francavillese, con numerose ed esilaranti battute su situazioni e personaggi del luogo ed una scenografia, ideata e realizzata da Enrico Munforte e Giuseppe Campo, evocante qualche tipico scorcio paesaggistico nostrano.
A calcare per l’occasione le tavole del palcoscenico del Cineteatro Comunale “Arturo Ferrara” sono stati dodici attori dilettanti, ma che si sono calati nelle rispettive parti con notevole professionalità dinnanzi ad una platea da “tutto esaurito”, sia nella prima di venerdì scorso e sia nella replica della sera dopo.
A brillare, in particolare, il protagonista Salvo Zullo nel ruolo di quel Ferdinando Quagliuolo, gestore di un banco del gioco del lotto ed a sua volta accanito, ma sfortunato, giocatore, contrariamente al suo giovane dipendente nonché aspirante genero Peppino Marianna (interpretato da Marco Mazza), che totalizza vincite continuamente, fino a quella da ben quattro milioni delle vecchie lire (cifra ingentissima ai tempi in cui la vicenda è ambietata) ottenuta grazie ad una combinazione di numeri suggeritagli in sogno dal defunto padre del suo datore di lavoro Don Ferdinando. Quest’ultimo quindi, non sopportando lo “scorno” di quella considerevole somma di denaro andata a finire in tasche altrui e, per di più, per “intercessione” di suo padre, fa di tutto per reclamare il suo diritto a quella vincita affidandosi a bislacchi personaggi da lui reputati autorevoli ed influenti, quali un corpulento prete di campagna (Carmelo D’Aprile), un giovane avvocato “rampante” (Maurizio Catanzaro) e persino la classica donna “più beninformata” del paese (Grazia Papa). Dopo tutta una serie di tragicomiche situazioni, la vicenda sfocia in un lieto fine, in quanto Peppino Marianna ottiene da Don Ferdinando il consenso di prendere in moglie la figlia Barbara (Eva D’Angelo), facendo così rimanere in famiglia la vincita, trasformatasi in… regalo di nozze.
Nel cast di questa versione tutta francavillese di “Non ti pago” si sono anche distinti Simona Silvestro (nel ruolo di Concetta, moglie di Don Ferdinando), Antonella Tatì (zia di Peppino Marianna), Perla Pellegrino (spiritosa cameriera) e Giuseppe Campo, Salvo Giusa ed Andrea Rapisardi (amici e vicini di casa di Don Ferdinando).
La compagnia “Chiddi da Vina” (così denominata con riferimento ad un antico quartiere di Francavilla in cui, anni fa, alcuni suoi componenti mossero i primi passi nel mondo della recitazione) è dunque ben riuscita a rendere lo spirito ed il senso, a tutt’oggi attuali, di quest’opera, scritta dal grande drammaturgo partenopeo nel 1940: l’uomo – fa intendere Eduardo – si complica la vita e la rende problematica perché condizionato da superstizioni, credenze popolari ed ignoranza (come il credere ai sogni), che nell’osservatore (in questo caso il pubblico che assiste alla rappresentazione teatrale) suscitano ilarità, ma che in realtà dovrebbero far riflettere sui limiti di una società alquanto sconnessa (da notare la “febbre del gioco” dei protagonisti di “Non ti pago”, innocente antesignana della sempre più allarmante piaga-emergenza sociale dei nostri tempi chiamata “ludopatia”).
Bisogna dare atto alla regista Annamaria Puglisi, stimata insegnante francavillese da sempre particolarmente sensibile all’arte ed allo spettacolo, di aver sapientemente “riletto” questo capolavoro di Eduardo De Filippo di cui, senza minimamente snaturarlo, ha accentuato la “vis comica” attraverso, come prima accennavamo, l’adattamento dei personaggi e dei dialoghi alla realtà territoriale ed umana di Francavilla. I suoi “ragazzi” hanno fatto il resto, muovendosi sulla scena con straordinaria disinvoltura ed, in alcuni casi, con professionalità da attori consumati.
Il pubblico, dal canto suo, ha sottolineato la brillante performance (in tre atti) con continui e convinti applausi, sino a quello finale, riservato al “mattatore” Salvo Zullo il quale, al termine della tradizionale passerella, ha dichiarato a microfono aperto di essere «più che soddisfatto di quanto portato in scena e della risposta dei tantissimi spettatori, anche perché, ai tempi d’oggi, far piangere è facile, mentre far ridere… un po’ meno. E “Chiddi da Vina” ci siamo riusciti!».
Rodolfo Amodeo