La Juventus in questo campionato 2015/16 di serie A conquista il trentaquattresimo scudetto, il quinto consecutivo: non accadeva da ottanta anni, dal 1930. Quello che state per leggere è il quarto articolo che scrivo sulle imprese della mia squadra del cuore. E’ questo ha un valore particolare, per via della rimonta avvenuta durante la stagione.
Quest’impegno portato avanti da tutta la squadra ha coinvolto tutti noi tifosi juventini che nemmeno per un istante abbiamo perso la fiducia. Come ho scritto nell’articolo dello scorso anno, a fine stagione giocatori di importanza internazionale, protagonisti di straordinarie imprese, come Tevez, Vidal, Pirlo e altri, lasciavano la squadra. A sostituirli arrivavano altri campioni quali: Mandzukic, Zaza, Dybala e a centrocampo Khedira e altri sei importanti giocatori.
Entusiasmante l’esordio l’8 agosto, con la conquista della Supercoppa Italiana disputata a Shanghai contro la Lazio, determinato dai gol di Mandzukic e Dybala. E’ invece l’inizio del campionato ad essere disastroso. Nelle prime dieci partite la Juve si trovava dodicesima in classifica, con solo tre vittorie, tre pareggi e ben quattro sconfitte. Mai nessuna squadra, con soli 12 punti in 10 partite era stata in grado di recuperare lo svantaggio e raggiungere la vetta della classifica.
Tutti i tifosi delle altre squadre pensavano che la Juve fosse finita, senza possibilità di risalire la classifica, invece siamo stati in grado non solo di una straordinaria rimonta ma anche di vincere lo scudetto. Ad influenzare negativamente sono i tempi necessari ai giocatori per entrare in sintonia di gioco tra i nuovi arrivati e i vecchi e gli infortuni di Marchisio e Khedira.
Dopo la sconfitta con il Sassuolo la conquista dello scudetto sembrava impresa impossibile, ed è proprio questo deludente risultato che riaccende l’orgoglio juventino. Dopo questa “bruciante” sconfitta, qualcosa cambiò: prendono posizioni Evra e il capitano della squadra, il veterano, il mitico Gianluigi Buffon, leader nel campo e nello spogliatoio. Buffon ci mise la faccia e promise che nella Juve ci sarebbe stata una svolta e senza mezzi termini richiama la squadra al senso di responsabilità. L’intervento dei due giocatori riesce a far capire ai “nuovi” cosa significa indossare la maglia della Juventus.
La svolta comincia con la vittoria, per 2 a 1, nel derby con il Torino ottenuta al 90′ minuto con un entusiasmante gol di Cuadrado. Questa vittoria da la carica a tutta la squadra, rinforzata dal rientro degli infortunati Marchisio e successivamente il ritorno di Khedira. Da qui parte la straordinaria impresa della Juventus con 25 vittorie, un pareggio in 26 partite; la sequenza si interrompe l’otto maggio con la sconfitta col Verona. L’ultima partita del campionato si conclude 5 a 0 come 5 sono gli scudetti consecutivi conquistati in questi anni.
La conquista del titolo si ottiene matematicamente il 25 aprile, con tre turni di anticipo e nove punti di vantaggio sul Napoli sconfitto dalla Roma. In quel momento la Juve si sta allenando a Vinovo, appresa la notizia i calciatori festeggiano con i tifosi che erano fuori ad aspettarli. L’avventura della Juve, nella Champions League, inizia incontrando nel proprio girone il 15 settembre, fuori casa il Manchester City vincendo per 2 a 1.
Incontra poi in casa il Siviglia vincendo per 2 a 0. Successivamente pareggia, sempre in casa, 0 a 0 con il Borussia. Gli incontri di ritorno iniziano il 3 novembre, quando la Juventus pareggia ancora con il Borussia per 1 a 1. Poi vince con il Manchester City per 1 a 0 al Juventus Stadium. Fuori casa veniamo battuti dal Siviglia per 1 a 0, accedendo comunque agli ottavi di finale. Nel sorteggio la Juve trova come avversaria una squadra favorita alla conquista della coppa: il Bayern Monaco. La partita di andata si gioca il 23 febbraio, in casa, al Juventus Stadium.
Il primo tempo è dominato dal Bayern, al 43’ minuto segna Muller, nonostante Il gol fosse irregolare per fuori gioco non viene annullato. Anche il gol successivo dei tedeschi, segnato da Robben al 10’ minuto del secondo tempo, è irregolare perché preceduto da un fallo ai danni di Bonucci, spinto da Lewandowski. Subìto il secondo gol la Juventus si sveglia e dopo appena otto minuti, arriva il gol di Dydala. La rimonta continua al 32’, Mandzukic crossa la palla a Morata, che di testa la mette in area: Sturaro di destro mette in rete. La partita finisce 2 a 2, rimandando tutto al 16 marzo a Monaco. All’esame della moviola, da casa vediamo a fine partita, risultare irregolari le due reti dei tedeschi e non assegnato un rigore alla Juve sullo zero a zero, per fallo di mano in area da parte di Vidal. L’avvio della partita di ritorno è strepitoso: due gol in mezz’ora; il primo al 5’ con Pogba e l’altro al 28’ con Cuadrado. Al 43’ il risultato poteva portarsi sul 3 a 0 per un tiro di Cuadrado parato da Neuer.
Alla fine del primo tempo, grazie alla moviola, da casa vediamo l’errore arbitrale che annulla ingiustamente il secondo gol segnato da Morata al 22’ e non rilevare invece durante la partita una gomitata volontaria di Kimmich su Morata. Nel secondo tempo al 57’ Morata sfiora la traversa che poteva portare il risultato sul 3 a 0. Poi la Juve arretra progressivamente subendo al 73’ il gol di Lewandowski. Era quasi vinta!
Però nel recupero la Juve gestendo male una palla permette al 91’ a Muller di segnare e portare il risultato sul 2 a 2, andando così ai supplementari. Il Bayern sembra più fresco di prima e al 4’ del secondo tempo dei supplementari arriva il gol di Thiago Alcantara. Al 6’ segna Coman, anche questo gol è molto discutibile perché preceduto da un fallo di Kimmich al limite dell’area avversaria ai danni di Pogba, ma la punizione non viene assegnata. La partita si chiude 4 a 2, la Juve esce dalla Champions a testa alta dopo uno scontro giocato alla pari, con una delle squadre più forti. Da questa partita capiamo che la Juve se la può giocare alla pari con i top club d’Europa.
A bordo campo, a fine partita, Buffon esprime l’orgoglio per le prestazioni della sua squadra e la consapevolezza che, malgrado la sconfitta, la Juve abbia, rispetto lo scorso anno, salito un gradino continuando in questo suo percorso di crescita. Nella finale di Coppa Italia del 2016, disputata il 21 maggio a Roma la Juventus vince contro il Milan. Questa partita non ha offerto grandi emozioni ai tifosi, del tutto discutibile anche un rigore all’8’ del primo tempo per un fallo di Calabria su Pogba non assegnato. È il mister Allegri a risolvere la partita, intuendo le difficoltà della squadra inserendo, nel secondo tempo, Alex Sandro e Cuadrado. E più tardi, nel secondo tempo dei supplementari al 108’, entra Morata che dopo due minuti segna con un travolgente contropiede. Noi tifosi esultiamo, la partita finisce 1 a 0, la Juve si aggiudica così la sua undicesima Coppa Italia.
Un nuovo record per la Juve, che entra ancora di più nella storia: mai nessuno aveva vinto due scudetti e due Coppe Italia per due anni consecutivi, mai nessuna squadra aveva vinto cinque scudetti consecutivi per due volte. Nel: 1930/31, 1931/32, 1932/33, 1933/34, 1934/35; e successivamente gli altri nel: 2011/12, 2012/13, 2013/14, 2014/15, 2015/16.
Ma i record non si esauriscono qui, c’è il primato di imbattibilità in serie A raggiunto dal portiere-capitano della Juventus, Gianluigi Buffon di ben 974 minuti, superando così quello di Sebastiano Rossi. La porta di Buffon resta inviolata dal 10 gennaio, dal gol subito da Cassano della Sampdoria, fino al 20 marzo con rigore di Belotti nel derby con il Torino. Buffon, a mio giudizio, si può ritenere fra i portieri più forti della storia, meritevole di ricevere il pallone d’oro. Le sue straordinarie parate hanno contribuito alla conquista dello scudetto e degli altri trofei, come le prodezze di Paulo Dybala.
Questo nuovo acquisto della Juve, di soli 22 anni, ha mostrato immediatamente il suo talento durante il suo esordio nella Supercoppa Italiana. Dybala di origini argentine, dove viene soprannominato La Joya (in italiano: il gioiello), ha iniziato giovanissimo la sua carriera, arrivando in Italia acquistato dal Palermo. Nella squadra siciliana ha subito fatto conoscere il suo talento, migliorato ancora dopo il 4 giugno del 2015 quando entra a far parte della Juventus. È elegante nel suo gioco di prima o seconda punta, è estroso ed imprevedibile. È agile e rapido nel contropiede e nei dribbling, gestisce bene il pallone anche nei piccoli spazi. Mancino e potente nei suoi tiri è anche un buon realizzatore nei calci di rigore: 23 i suoi gol segnati in questa stagione, di cui 19 nel campionato.
A segnare nella Supercoppa Italiana è stato anche Mario Mandzukic, dal 22 giugno 2015 è entrato a far parte della Juve, contribuendo al conseguimento dei successi della stagione. Mandzukic ha 30 anni ed è di origini croate, soprannominato SuperMario è centravanti combattivo, adatto al gioco in contropiede è un giocatore d’area, forte fisicamente ma anche agile, veloce e resistente. Generoso, instancabile nel pressing sui difensori avversari, è abile nello scartare il diretto avversario e nel servire assist ai compagni di squadra. Ha segnato 13 gol, di cui 10 nel campionato.
Ai successi di questa stagione hanno contribuito anche tutti gli altri giocatori. I tre difensori: Bonucci, Barzagli e Chiellini quando giocano insieme formano la difesa fra le più forti d’Europa, e semmai gli avversari riescono a superarli trovano quel muro invalicabile che è Buffon. Un riconoscimento speciale va dato anche all’allenatore Massimiliano Allegri.
Il suo ingresso ufficiale sulla panchina della Juventus avviene il 16 luglio del 2014 in un clima denso di polemiche perché non accettato dai tifosi che senza averlo visto al lavoro avevano già dato il loro giudizio affrettato. Io invece prima di dare giudizi definitivi ho prima voluto vederlo a lavoro con i ragazzi, infatti ho avuto ragione… Subito dopo, ha ottenuto considerevoli successi, tutti si sono ricreduti, apprezzando le sue notevoli capacità tecniche. In questi due anni allenando la Juventus ha vinto due scudetti e due Coppe Italia e una Supercoppa italiana, gli è stata anche conferita la prestigiosa panchina d’oro relativa alla stagione 2014/15. Lo scorso anno è riuscito a portare la squadra in finale di Chempions League, dove purtroppo la Juve è arrivata seconda.
Durante questo campionato, Allegri ha saputo gestire con competenza e sapienza la squadra, senza mai perdere la calma ha saputo guidare i suoi giocatori nei momenti difficili di inizio stagione. Con grande competenza, riuscendo ad intuire quando il gioco restava bloccato, sapeva quale cambio fare per vincere la partita. Con la sua calma è riuscito a risalire, con una rimonta straordinaria portando la sua squadra alla conquista dello scudetto.
Merito dei successi ottenuti va dato anche al presidente e i suoi collaboratori. Merito anche a Marotta e Paratici, che sono la mente e il braccio del mercato Juventino che ogni anno sanno scegliere i giocatori più bravi e più forti. La conferma di questa capacità arriva con l’acquisto di due grandi giocatori come Dani Alves e Miralem Pjanic.
In sei anni di presidenza Andrea Agnelli sono cinque scudetti, tre Supercoppe Italiane e due Coppe Italia conquistate dalla Juve. Anche quest’anno dobbiamo salutare tre validi giocatori; facciamo un bocca al lupo al formidabile attaccante Alvaro Morata, che per due anni ha dato tanto alla nostra squadra; va al Real Madrid che ha esercitato il diritto di recompra. Anche Simone Padoin, un bravo centrocampista che in questi cinque anni ha dato il suo contributo, se ne va al Cagliari. Un in bocca al lupo anche a lui. Come Padoin anche Martin Caceres ha dato il suo valido contributo durante i suoi cinque anni di permanenza nella Juve. A questo bravo difensore facciamo tanti auguri.
Anche per questa stagione straordinaria, la grande Juve non ha deluso le mie aspettative, ha saputo regalarmi momenti magici ed entusiasmanti, mi ha dato più di quello che ogni squadra potrebbe regalare a ogni suo patito tifoso… A me che aspetto di vedere con impazienza ogni partita in tv, costretto dalla distrofia muscolare a limitati movimenti, ogni volta che guardo una partita della Juve riesco ancora a sognare e a trovare in ogni giocatore della squadra lo spirito e la vitalità che ogni ragazzo ventitreenne dovrebbe avere. Sono orgoglioso della mia squadra. Sempre e comunque forza Juve.
Damiano Calabrò