Francavilla: le nuove tombe dell’artigianato? -
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Francavilla: le nuove tombe dell’artigianato?

Francavilla: le nuove tombe dell’artigianato?

Le maestranze del paese dell’Alcantara, ed in particolare i marmisti, temono seriamente che il project financing da oltre due milioni di euro per realizzare un migliaio di sepolture possa togliere loro il lavoro all’interno del cimitero di contrada Cappuccini. I cittadini, inoltre, paventano un aumento dei prezzi dei loculi. Le osservazioni e la “ricetta” dell’“inquisitore” Carmelino Puglisi

Il cimitero è, per antonomasia, il luogo della quiete eterna, ma quello di Francavilla di Sicilia è tutt’altro che “quieto” in quanto sta scatenando un ciclone di polemiche per quel project financing da due milioni e trecentomila euro tramite il quale l’Amministrazione Comunale intende dotarlo di mille nuove sepolture.

Sul sentiero di guerra sono, in particolare, i locali artigiani marmisti, che temono seriamente di non poter più mettere piede nell’estrema dimora francavillese di contrada Cappuccini in quanto col sistema del project financing sarà inevitabilmente una grossa impresa ad aggiudicarsi i lavori di realizzazione di loculi e tombe, accollandosi gli oltre due milioni di euro previsti per tale intervento per poi recuperarli e guadagnarci attraverso la gestione dei servizi cimiteriali. Almeno teoricamente, dunque, il cittadino intenzionato ad acquistare una sepoltura dovrà rivolgersi all’impresa aggiudicataria del project financing, che attraverso i propri marmisti e muratori di fiducia provvederà all’allestimento della dimora finale, lasciando al palo le maestranze locali.

Ma non sono solo queste ultime a prevedere il peggio: anche i comuni cittadini, infatti, si mostrano preoccupati in quanto con tale tipo di gestione privatistica (ricordiamo che l’impresa dovrà preoccuparsi di “rientrare” nei due milioni e passa di euro spesi per il lavoro svolto, ed in più guadagnarci qualcosa) si rischia di dover pagare una tomba a prezzi piuttosto esosi.

La spinosa questione è suonata come un “invito a nozze” per Carmelino Puglisi, cittadino francavillese particolarmente attento alle vicende politico-amministrative del suo Comune, specie per quanto concerne gli aspetti economico-finanziari. Ancora una volta, dunque, il nostrano “economista” ha preso carta e penna ed ha scritto al sindaco Lino Monea ed alla dottoressa Maria Riva, commissario straordinario che sostituisce il disciolto Consiglio Comunale, per manifestare alle massime istituzioni locali le proprie perplessità al riguardo.

«Premesso – esordisce il signor Puglisi – che all’albo pretorio non c’è ancora traccia né degli elaborati progettuali e né del piano economico dell’intervento in questione, e che non viene specificato se questo migliaio di nuove sepolture ricadranno solo nella parte nuova del cimitero o anche in quello preesistente (ad onor del vero, in un nostro recente servizio giornalistico il sindaco Monea aveva dichiarato che detti lavori interesseranno solo il cimitero nuovo, ndr), desidero far notare che dall’articolo 153 c. 19 del D.L. n. 163/2006, citato nella premessa della delibera n. 69 dello scorso 16 settembre con la quale la Giunta Comunale ha approvato questo project financing, si evince a chiare lettere che le proposte dei privati per la realizzazione di lavori pubblici devono riguardare opere ed interventi “non presenti” negli strumenti di programmazione (es.: il Piano Triennale delle Opere Pubbliche) già approvati dall’ente. L’attuale Amministrazione Comunale francavillese, invece, programma da quattro anni, nei vari piani triennali, la costruzione di celle nel nuovo cimitero, prevedendo una spesa di duecentomila euro.

«Sta di fatto che di queste nuove celle non vi è ancora nemmeno l’ombra, malgrado da anni si faccia ricorso alle impopolari requisizioni a colpi di ordinanze sindacali recanti la solita formuletta: “Si ordina di requisire temporaneamente il loculo fino al momento in cui saranno a disposizione i nuovi loculi in corso di realizzazione nel nuovo cimitero”.

«A questo punto mi chiedo: come la mettiamo con i mille euro che in ogni caso gli eredi dei defunti devono obbligatoriamente versare nelle casse comunali per poter essere autorizzati alla, sia pur provvisoria, sepoltura nel loculo requisito?! L’interrogativo mi sorge spontaneo in quanto ho personalmente constatato che, in atto, negli uffici municipali di Piazza Annunziata non esiste alcuna previsione per tutelare chi ha già pagato questi soldi ed, un domani, andrà ad acquistare una delle nuove sepolture realizzate dall’impresa che si aggiudicherà il project financing».

Fin qui le obiezioni sollevate per iscritto da Carmelino Puglisi il quale, consegnandoci copia della lettera recapitata al sindaco ed al commissario, ne approfitta per fare qualche ulteriore considerazione in forma orale.

«A mio avviso – dichiara l’“amministratore ombra” – un Comune con poca disponibilità economica, come Francavilla, avrebbe dovuto fare una ricognizione dettagliata di tutte le superfici utili nelle quali poter realizzare loculi, da vendere poi ai cittadini predisponendo una graduatoria che desse priorità a chi già aveva effettuato il versamento per la sepoltura. Con i proventi di tali vendite, le aree cimiteriali si sarebbero potute dotare di ringhiere, pavimentazioni ed arredi vari, dando così lavoro ai piccoli artigiani locali, che in questi giorni, non a torto, temono di rimanere stritolati da questo progetto “mostro”».

Rodolfo Amodeo  

 

FOTO: Carmelino Puglisi con, sullo sfondo, uno scorcio panoramico del cimitero monumentale di Francavilla di Sicilia

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