S.S. 185, la strada “avvelenata” -
Catania
13°

S.S. 185, la strada “avvelenata”

S.S. 185, la strada “avvelenata”

Il transitatissimo asse viario che collega la Valle dell’Alcantara con il versante tirrenico messinese è stato recentemente oggetto di un intervento diserbante a base della pericolosissima sostanza chiamata “glifosato”, che adesso, dunque, contamina l’ambiente attraversato dalla lunga arteria, dove in tanti, tra l’altro, sono soliti “andare a minestra”. L’allarme lanciato dalla biologa Ermelinda Simone

E’ stata segnalata con un semplice foglietto formato “A4” e senza particolare enfasi (quasi fosse una comunicazione “di routine”) una grave minaccia che potrebbe rivelarsi letale per le migliaia di persone che quotidianamente transitano lungo la Strada Statale 185, ossia il lungo asse viario che collega il versante tirrenico della provincia di Messina (a partire da Terme Vigliatore) con la Valle dell’Alcantara (sino alla popolosa frazione taorminese di Trappitello).

A lanciare l’allarme è la biologa Ermelinda Simone la quale, alcuni giorni addietro, percorrendo l’arteria in questione ha notato un cartello dell’Anas (o, meglio, un normale pezzo di carta stampato al computer ed imbustato in un sacchetto plastificato trasparente) con su scritto: “Attenzione. Strada trattata con diserbante (a base di Glifosate)”. Ben sapendo che il glifosato è una sostanza cancerogena, la dottoressa Simone, residente nel Comune di Oliveri, ha immediatamente preso carta e penna per informare tutte le autorità competenti regionali e locali (in particolare l’Assessore Regionale alla Sanità, l’Anas, il Direttore Generale dell’Asp di Messina ed i sindaci di Mazzarrà Sant’Andrea, Novara Di Sicilia e Francavilla) del gravissimo intervento effettuato lungo la S.S. 185.

«A spingermi a fare ciò – dichiara la biologa – sono stati la coscienza civica ed il senso di rispetto per il prossimo, che a quanto pare, di questi tempi, sono “merce rara”. Ma soprattutto ho scritto questa lettera dopo aver visto una donna incinta intenta a raccogliere finocchio selvatico in un tratto di margine della strada in questione. E non oso immaginare quante persone, proprio in questi ultimi giorni di Pasquetta e 25 aprile, tradizionalmente dedicati alle gite fuori porta, si siano messe a raccogliere minestra!».

Ermelinda Simone spiega, quindi, gli effetti nocivi del glifosato, «un elemento – sottolinea – che verrà sicuramente inalato da gente ignara, che crederà di respirare aria pura. Inoltre, entrerà nella catena alimentare dell’uomo, sia direttamente con l’inquinamento delle falde acquifere e con la raccolta della verdura selvatica, e sia indirettamente attraverso gli animali che pascolano nella zona. Infine, causerà enormi danni all’equilibrio biologico determinando, con la distruzione delle fioriture primaverili, la mortalità delle api. Mi chiedo – conclude la dottoressa Simone – chi ha ordinato questi trattamenti, e se abbia la vaga idea degli effetti, sull’ambiente e sulle persone, dell’uso massiccio e su larga scala del glifosato. Da parte loro, in qualità di garanti dei diritti inviolabili alla salute ed all’ambiente sano (artt. 9 e 32 della Costituzione Italiana) le autorità competenti dovrebbero vietare l’uso, sul proprio territorio, di diserbanti».

Rodolfo Amodeo

Potrebbero interessarti anche