Si è svolta stamane in Municipio, nel salone degli Specchi, la riunione convocata dal sindaco Roberto Bonaccorsi per decidere il futuro dell’ufficio del Giudice di Pace di Giarre. Al centro del vertice la ripartizione delle spese per la gestione operativa del presidio giudiziario. All’incontro erano presenti i sindaci di Riposto, Enzo Caragliano unitamente all’assessore Salvo Russo, di Fiumefreddo, Marco Alosi, di Piedimonte Etneo, Ignazio Puglisi e il vice presidente del Consiglio comunale di Linguaglossa, Patrizia Ferraro; numerosi gli avvocati del territorio che seguono le sorti dell’ufficio giudiziario di via Veneto, tra cui il presidente dell’Associazione Giarrese Avvocati, Giuseppe Fiumanò, il vice presidente, Massimo Nicotra, il segretario Mario Vitale ed il consigliere Giuseppe Musumeci.
Alla riunione ha preso parte anche il funzionario dell’Ufficio del Giudice di Pace, Giovanni Zagaglia e il consigliere comunale e presidente della Commissione consiliare Bilancio, Francesco Cardillo.
Secondo quanto si è appreso nel corso della riunione in Municipio, attualmente il personale amministrativo presente è formato da due unità lavorative (quelle comunali di Giarre: funzionario giudiziario e cancelliere) ma la pianta organica ne prevede complessivamente cinque, con le figure mancanti di: ausiliario, operatore giudiziario, assistente giudiziario.
I sindaci si sono confrontati sull’ipotesi di costituire un consorzio tra i sette Comuni già facenti parte della Circoscrizione del Giudice di Pace di Giarre. Originariamente le spese ammontavano a 48 mila euro, escluso il personale che incide, invece, per circa 200 mila euro.
I sindaci devono predisporre un atto formale da trasmettere al Ministero entro 60 giorni, ovvero entro il 29 giugno. Contemporaneamente dovrà essere nominato un referente locale che dovrà rapportarsi con il Ministero.

VIDEO SINDACO GIARRE, ROBERTO BONACCORSI