Ieri nel Consiglio comunale di Riposto è stato rinviato l’aumento dei diritti fissi di istruttoria per i titoli edilizi. In aula ne è nato un dibattito che ha investito anche il funzionamento e l’attuale organizzazione dell’ufficio tecnico comunale del Comune jonico
A Riposto l’aumento dei diritti fissi di istruttoria per i titoli edilizi possono aspettare. Si tratta delle somme che i cittadini pagano al Comune ad esempio per la comunicazione di inizio lavori, o per il permesso di costruire, o ancora per il rilascio di certificati e/o attestati di agibilità.
Dagli uffici preposti era giunta una proposta di aumento, se non di raddoppio, di questi diritti fissi. Ma i consiglieri avevano ridimensionato gli aumenti richiesti.
All’emendamento consiliare il dirigente, l’architetto Calì, ha però espresso parere contrario, spiegando che gli aumenti servono per autofinanziare il funzionamento dell’ufficio, alla luce delle nuove competenze e funzioni assegnate: l’ufficio tecnico deve, infatti, dotarsi di un parco hardware e software e la mancata previsione, in sede di bilancio, delle risorse necessarie può essere supplita con un autofinanziamento.
Se il Consiglio fosse determinato a dimezzare le previsioni contenute, Calì ha chiesto che si preveda ad una variazione di bilancio per l’anno corrente, altrimenti l’ufficio tecnico non sarà in grado di garantire il funzionamento previsto.
In aula ne è nato un dibattito che ha investito anche il funzionamento dello stesso ufficio tecnico comunale.
Saro Caltabiano ha rilevato che i consiglieri “lavorano per la cittadinanza non per fare danno e che le riduzioni proposte erano state previste a partire dal 2017”.
L’assessore ai lavori pubblici e consigliere Grasso ha replicato che l’opposizione non avrebbe votato ulteriori somme in bilancio per il funzionamento dell’ufficio tecnico, mentre il consigliere Bergancini ha denunciato che sino a 3 anni fa l’ufficio tecnico funzionava bene ed era veloce, ma poi la sua composizione è stata stravolta da qualche consigliere.
Inoltre, come ha aggiunto il consigliere Saro Cerra, al momento nell’ufficio non è neanche supportato qualche impiegato che presto andrà in pensione. Cerra ha chiesto, quindi, che la questione venga esaminata dalle II e III commissioni consiliari, congiuntamente, anche comparando le somme che si pagano negli altri Comuni.
La presidente Di Guardo ha raccomandato che entro l’anno il Consiglio deliberi su questo argomento. Il punto è stato quindi rinviato in commissione.
Maria Gabriella Leonardi